L'italia, scrive oggi il Financial Times, ha bisogno di riforme ma Berlusconi non è in grado di realizzarle. «In meno di tre mesi, l'Italia è cambiata. Da un paese in cui il regime fiscale ed economico erano difficili ma non impossibili da curare è diventata un paese il cui sistema politico, atrofizzato ed egoista, rischia di distruggere l'intera eurozona». Molti, dice il quotidiano, sono i «colpevoli» di una simile «allarmante situazione»; «tuttavia la responsabilità principale è di Silvio Berlusconi, il primo ministro che come Nerone suona la lira mentre Roma brucia, e della sua coalizione di centrodestra, sempre più disfunzionale».
Ripercorrendo le vicende degli ultimi mesi, con le richieste della banca Centrale Europea al governo di Roma, il Financial osserva: «nel piano approvato la settimana scorsa dal parlamento italiano...le riforme strutturali...sono assenti e in modo evidentissimo. Il piano del governo - con aumenti di tasse troppo pesanti e tagli alla spesa troppo lievi - »potrebbe addirittura aggravare il problema e, peggio ancora, soffocare la crescita economica essenziale per la stabilità del sistema finanziario italiano per l'economia del paese«. In quasi 18 anni come politico Berlusconi, conclude l'Ft, ha »sciupato numerose opportunità di migliorare le performance politiche dell'Italia. Sfortunatamente l'opposizione di centrosinistra non è un soggetto per le riforme più credibile. In un momento in cui il futuro dell'eurozona è quanto mai incerto, elezioni anticipate non sarebbero nell'interesse dell'Italia. Ma il paese ha davvero pochissimo tempo per agire. E quanto più continuerà l'irresoluta leadership di Berlusconi tanto più probabile si fa il rischio che tale tempo finisca scadere».
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