venerdì 19 ottobre 2012

Sull'anticorruzione si poteva (e si deve) fare di più. La legge approvata è un primo passo necessario, ma solo un primo passo...

di Anna Finocchiaro (Presidente Senatori PD)

L'ho detto e lo ripeto: la legge anticorruzione non è soddisfacente ed è incompleta.
Con i nostri emendamenti abbiamo sottolineato l'assenza di una norma sull'autoriciclaggio, e di una sul falso in bilancio; la mancata abrogazione della legge Cirielli che abbrevia irragionevolmente la prescrizione dei reati, e comunque, il mancato innalzamento delle pene che potrebbe costarci la prescrizione di fatti di corruzione molto seri, e molto gravi; la mancata riforma del cosiddetto voto di scambio, che si è rivelata, nel'attuale formulazione, di parzialissima applicazione. Ma abbiamo votato sì per una ragione essenziale: questa legge, tutta, anche nella parte così trascurata dal dibattito pubblico, quella che riguarda la prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione e il sistema di incompatibilità e incandidabilità, segna ci pare, e finalmente, uno scarto. Uno scarto rispetto ad un decennio di politiche segnate dalla compiacenza e dalla sottovalutazione".
Questo provvedimento è comunque indispensabile per l'Italia.

Quante volte, in questi giorni, abbiamo sentito dire 'Ce lo chiede l'Europa'. Nossignore. Lo facciamo per l'Italia. Dobbiamo farlo, intenderlo, volerlo per l'Italia. La situazione è chiara, è limpida. E atroce. E la corruzione non è affare solo di forze dell'ordine e Pm perché non è più fatto privato, singolo processo, singola responsabilità. Travolge, ogni giorno, tutti i santi giorni, il principio di uguaglianza, frena la concorrenza e il libero mercato, impedisce l'accesso alle opportunità economiche, sacrifica diritti dei cittadini, svia l'utilizzo delle risorse pubbliche in favore dei corruttori, fa marcire l'autorità pubblica, inquina le istituzioni, dà asilo e protezione ai criminali e alle mafie, svilisce l'immagine dell'Italia, scoraggia gli investimenti esteri, corrompe e devasta la democrazia.
Con questa composizione del Senato abbiamo fatto tutto quello che si poteva per migliorare questo testo. Anche in questo abbiamo fatto il nostro dovere. Ma ora il fiume è qui e bisogna saltarlo, qui è la responsabilità. Che da qui si cominci, non che qui si finisca.

Nessun commento: