Sei voti, questo è oggi il peso del Governo alla Camera dei Deputati. Sei voti che bastano a far respingere la richiesta di arresto per Marco Milanese, deputato PdL accusato dalla Procura di Napoli di associazione a delinquere, corruzione e rivelazione del segreto d'ufficio. A tutti i deputati PD in Aula per votare a favore, con il resto dell'opposizione si aggiungono anche 7 voti della maggioranza, ma ancora non basta. La richiesta di arresto per Marco Milanese viene rifiutata con 312 no e 306 sì.
Con questo voto continua la progressiva e sempre più chiara divaricazione tra le proclamazioni giustizialiste della Lega Nord, nelle manifestazioni pubbliche, e la contraria azione politica, nelle aule parlamentari. Malgrado le solenni e ripetute affermazioni fatte al popolo leghista, il Carroccio continua ad allinearsi, ordinatamente alle posizioni del PdL. Sembrano lontanissimi i giorni degli scontri in Aula in cui al grido "Roma ladrona" i leghisti srotolavano striscioni e lanciavano pezzi di carta come coriandoli. Scontri che spesso degeneravano in vere e proprie risse. Oggi la Lega, senza strepiti e compatta vota contro i propri principi, superando anche la prova del voto segreto.
"Con che faccia i deputati leghisti torneranno questa sera in Padania? Oggi la Lega è stata decisiva per salvare dall'arresto di Marco Milanese. Evidentemente la paura di perdere poltrone, auto blu e potere ha prevalso su tutto. Peggio per loro: se hanno deciso di affondare insieme a Berlusconi, che affondino. Ora tappezzeremo tutto il Nord di manifesti per spiegare ai cittadini che la Lega, in nome del potere, tiene in vita un governo completamente screditato anche al prezzo di salvare cricche e amici dei mafiosi". Così commenta Antonio Misiani componente della Commissione Bilancio della Camera dopo il voto in Aula.
Oriano Giovanelli, Presidente del Forum Riforma della Pubblica Amministrazione Pd stigmatizza il ruolo della Lega nel sostenere ad oltranza le posizioni del PdL in materia di Giustizia: "Il voto su Milanese di questa mattina è particolarmente grave per la credibilità delle istituzioni già fortemente logorata da questo governo. La Lega magnona ha salvato Milanese ma non la propria faccia ormai indissolubilmente legata ad un governo in avanzato stato di putrefazione”.
Anche Anna Finocchiaro, interviene dopo le votazioni facendo notare come il voto di oggi "ha dimostrato che la Lega forcaiola di 'Roma ladrona', pur di tenere in piedi questo governo perché ha paura di prendere una sberla alle elezioni, come peraltro ha già fatto alle amministrative, è disponibile a votare contro l'arresto dell'onorevole Marco Milanese. Già il fatto che il voto su una misura così delicata, come la decisione sulla restrizione della libertà personale, diventi una partita politica la dice lunga sulla reale tenuta di questa maggioranza".
Prosegue il Presidente del Gruppo Pd alla Camera - "la Lega oggi vota ordinatamente ma proprio il fatto che lo deve fare dà l'idea di quanto divisa e fondata su ricatti sia la maggioranza. Il Carroccio continua a fare il partito di lotta e di governo, ma non potrà ancora lungamente andare a raccontare bugie ai suoi militanti. La verità è che oggi il partito di Bossi salva Milanese per salvare le sue poltrone".
"Per l’ennesima volta la Lega salva un parlamentare indagato per corruzione e favoreggiamento. Viene da chiedere: che partito è diventato quello di Bossi? Quali sono i principi che difende? E viene quindi da pensare che la Lega dietro il paravento della lotta contro Roma ladrona, in realtà protegga i ladroni. Bossi dice vedremo giorno per giorno. In realtà, l’Italia lo vede da tre anni minacciare con il dito puntato per poi piegarsi sempre agli ordini del padrone" - commenta Davide Zoggia responsabile Enti Locali Pd.
Nessun commento:
Posta un commento