di Nicola Iseppi (Sindaco di Casola Valsenio)
Secondo il blog del PdL casolano sarei “un vero comunista”. E perché mai? Il 30 settembre in Consiglio comunale si discuteva un odg presentato dal gruppo di centrosinistra “Uniti per Casola” contro il disegno di legge Fontana (PdL) che vorrebbe equiparare di fatto i partigiani antifascisti ai militi della Repubblica sociale italiana che combattevano a fianco dei nazisti. Il capogruppo di minoranza nel dichiarare il proprio voto contrario all’ordine del giorno presentato dal gruppo di centrosinistra, ha sostenuto la necessità di un revisionismo storico a favore dei Repubblichini e aggiunto una delirante sequela di invettive verso l’esperienza politica e la storia del PCI.
In sede di replica gli ho ricordato che i comunisti italiani, la sinistra italiana, hanno svolto un ruolo decisivo per la conquista della liberà e della democrazia. E che il fascismo, invece, quella democrazia e quella libertà l’ha negata e violentata, che la nostra Costituzione vieta l’apologia e la ricostituzione del partito fascista, che noi ogni anno ricordiamo i partigiani che nel 1944/45 hanno combattuto il nazi-fascismo e che non dimentichiamo che ci fu chi – i repubblichini - in quegli stessi anni, combatté dalla parte sbagliata. La scelta dei partigiani – comunisti, cattolici, socialisti, azionisti, monarchici, senza partito - di combattere contro gli occupanti nazisti ha dato pace, democrazia e libertà al nostro Paese. Se avessero prevalso le “ragioni” di chi combatteva con i nazisti quali sarebbero state le conseguenze?
E infine ho ricordato che nessuno in questo Consiglio comunale ha avuto l'”onore” di essere iscritto al Partito comunista, tranne lo stesso Piolanti.
Non ho mai detto di essere "orgoglioso di essere comunista", cosa evidentemente impossibile.
Ho semplicemente e doverosamente voluto riaffermare il carattere antifascista della nostra Costituzione e delle nostre istituzioni democratiche.
1 commento:
Ho combattuto l'ideologia comunista,nel mio modesto operare nel politico e nel sociale .Non sono pentito di averlo fatto.Non ho però mai dimenticato l'apporto dato dai comunisti alla costruzione della democrazia italiana a partire dalla guerra di liberazione in poi.
Ho sempre reso omaggio anche ai giovani che in guerra combatterono e morirono dalla parte sbagliata della RSI . Oltre al dovuto rispetto non posso però accettare che siano associati a chi ha combattuto dalla parte giusta.
giacomo giacometti
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