giovedì 1 marzo 2012

"Per una ricostruzione civile". E' uscito il n. 6 di tamtàm democratico

Ricostruzione” è la parola pregnante e impegnativa nella quale il PD raccoglie il compito e l’obiettivo cui attendere da subito e negli anni a venire. A quella prospettiva esso lega la propria proposta politica, il proprio programma per l’Italia.
Non si tratta di allestire una semplice, ordinaria proposta di governo, ma di ripristinare la condizioni di una normale dialettica lungo l’asse destra-sinistra dopo un tempo (grossomodo una legislatura) appunto ricostruttivo. Il senso è chiaro: si muove dal convincimento che, alle nostre spalle, stia una lunga stagione segnata da un’opera di decostruzione.
Facendoci guidare dalla metafora dell’edificio lesionato e da ricostruire, in questo numero di tamtàm democratico, abbiamo messo a tema alcuni profili della decostruzione e, di riflesso, della ricostruzione della coscienza e del tessuto civile del paese.
Un pezzo soltanto di un’azione decisamente più estesa e che ricomprende la ricostruzione materiale e morale, economica e istituzionale. Trattasi di profili che hanno a che fare con l’etica pubblica e la cultura politica diffusa; non tanto quella elaborata e riflessa, ma quella che forgia in concreto la coscienza collettiva e la classe dirigente in senso lato.
(leggi il n. 6 di tamtàm democratico)

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