Il 30 marzo scorso, a Bologna, si è riunita la Direzione regionale del PD, per discutere delle proposte di riforma del mercato del lavoro e dell'art.18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori (Legge 20.5.1970, n. 300).
La discussione si è conclusa con il voto unanime di approvazione di un documento - elaborato da un gruppo coordinato dal prof. Luigi Mariucci, responsabile lavoro del PD dell'Emilia-Romagna - che riassume le posizioni e le proposte del PD sui diversi aspetti della riforma.
Nel documento si sottolinea come la riforma del mercato del lavoro proposta dal Governo recepisca molte proposte del PD, come quella per il ripristino del divieto delle cosiddette "dimissioni in bianco"; una legge introdotta dal centrosinistra nel 2006 e abolita da Berlusconi nel 2008.
Le misure per il contrasto della precarietà sono positive ma vanno rese più efficaci e più forti.
Così come vanno migliorate le soluzioni di riforma degli ammortizzatori sociali, che servono adesso e non tra qualche anno, e rafforzati gli interventi per la formazione, la riqualificazione e l'avviamento al lavoro.
Ci sono alcune questioni da risolvere, che per il PD hanno priorità assoluta: la situazione dei lavoratori "esodati", che rischiano di restare senza lavoro, senza contributi e senza pensione, e i ricongiungimenti onerosi Indpdap-Inps.
Poi, è sbagliata la soluzione proposta per la revisione dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori, quello che tutela i lavoratori licenziati senza giustificato motivo.
La proposta del Governo va modificata in Parlamento, ispirandosi ai migliori modelli esistenti in Europa, a partire da quello tedesco. E' il giudice che - in una causa di licenziamento e dopo avere acquisito il parere delle rappresentanze dei lavoratori - una volta accertata la mancanza di giusta causa nel licenziamento, può disporre o il reintegro nel posto di lavoro o l'indennizzo.
Il PD sosterrà in Parlamento e nel Paese questa proposta, con l'obiettivo di realizzare una generale condivisione delle misure da adottare. E' dunque utile che il Governo prosegua il confronto con le parti sociali, perchè un clima di scontro non serve a nessuno e perchè anche dalla coesione sociale dipende la competitività di un Paese.
Infine - il documento approvato dalla Direzione regionale del PD - rileva come gli interventi di riforma del mercato del lavoro abbiano senso e possono essere ancor più utili, se si accompagneranno all'adozione di un efficace pacchetto di misure per la ripresa e la crescita, che il PD ha proposto a livello nazionale. Un esempio positivo di ciò che si può e si deve fare viene dall'Emilia-Romagna, con il "Patto per la screscita" sottoscritto il 30 novembre scorso tra Regione e parti sociali.
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