lunedì 26 novembre 2012

Alcune considerazioni sul voto delle Primarie a Casola

Sono stato in piazza, nei giorni scorsi, per registrare gli elettori che volevano votare alle primarie e ho visto le persone, che si avvicinavano, che chiedevano cosa dovessero fare, che si informavano, così come tante altre arrivavano con documento e tessera elettorale.
Tutte persone interessate alle primarie e convinte della loro importanza, e consapevoli dell’opportunità democratica che rappresentano.
Si trattava di persone impegnate politicamente, iscritti al PD o a SEL, o che danno una mano alla Festa Democratica e al lavoro del Circolo, e si trattava di persone non impegnate politicamente, senza alcuna iscrizione di partito, ma attente a quel che sta succedendo e interessate alle proposte che vengono dal centrosinistra.
E si è avvicinata anche una persona che mi ha detto di avere votato Berlusconi, che il centrodestra l’ha delusa, che è sempre Berlusconi che tira i fili e che è ora di affidarsi a un’altra proposta politica, che può venire solo dal centrosinistra.
Ed ero nel seggio delle primarie, a Casola, ieri mattina, per il mio turno di presenza nell’Ufficio elettorale. Poco dopo le 8.00 ho preso la registrazione del primo elettore che si è presentato, un mio coetaneo – di orientamento cattolico-democratico ma non so quanto vicino al PD - che subito dopo ha votato. Poi – fin che sono rimasto nel seggio - ne sono arrivati tanti altri, di elettori e elettrici, di ogni età (per la verità, ho visto pochi giovani, come anche nelle precedenti elezioni primarie, ed è un problema su cui riflettere!), che hanno sempre partecipato alle primarie del centrosinistra o del PD, e altri che invece alle primarie del PD o del centrosinistra non avevo mai visto, che politicamente non si sono mai dichiarati.
Mi hanno detto che poi si è presentata anche qualche persona che non ha mai nascosto le sue “simpatie” per la destra, ma si è trattato comunque di casi isolati, e tali da non alterare – la penso così! – l’esito, il significato del voto.
Per me il dato rilevante, il valore di questo voto – in una situazione di grande difficoltà e discredito della politica – è che si sono mosse, ci hanno messo la faccia, hanno lasciato alcuni euro di contributo, 322 persone. E’ un fatto di assoluto valore, che ha dimostrato che la proposta più convincente è stata considerata quella di Bersani (46%) ma che anche la proposta di Renzi (41%) è stata percepita come portatrice di novità e di cambiamento; e qualche voto l’ha raccolto anche Laura Puppato (3%), che ha portato nella competizione un punto di vista attento ai diritti e alle questioni ambientali.
Il 90% dei voti è andato ai candidati del PD.
Qui ci sono persone in carne e ossa che hanno ascoltato e hanno letto, che si sono fatte un’opinione e hanno approfittato di questa grande opportunità che il centrosinistra (e non altri!) gli ha offerto per esprimersi e per partecipare – con il voto - a una importante decisione collettiva: indicare il leader e la proposta politica su cui candidare il centrosinistra alla guida del Paese.
Per me questo è un segnale di fiducia, che non annulla le difficoltà, che non sana la ferita profonda che esiste tra la politica e i cittadini ma che dimostra che si può rimontare la china, si può lavorare per restituire prestigio e credibilità alla politica.
Quella stessa credibilità e fiducia che, per fortuna e per merito di un’idea di politica come servizio alla comunità, si mantiene viva – a Casola e nei nostri Comuni - grazie all’impegno e al sacrificio dei nostri amministratori, dei Sindaci, degli assessori, dei consiglieri comunali del PD e del centrosinistra, molti dei quali – come a Casola - giovani e giovanissimi.
Ora si va al ballottaggio. Domenica 2 dicembre si dovrà scegliere tra Bersani e Renzi. Io voterò Bersani, perché è più solida e più credibile la sua proposta di cambiamento e di ricostruzione civile, economica, democratica e morale del Paese; perché “moralità e lavoro” dovranno guidare l’azione di governo del centrosinistra nei prossimi 5 anni, se vincerà le elezioni politiche del marzo 2013.
Ecco. Vincere le elezioni politiche del marzo 2013. Questo è l’obiettivo. Farò tutto quel che posso perché a portare il centrosinistra al Governo sia Pier Luigi Bersani. Ma se toccherà a Renzi, lo sosterrò, perché questo è il mio partito, questa è l’idea di politica in cui credo.
Perché è ora che il centrosinistra, che i progressisti e i democratici, cambino nel profondo questo Paese.
(Giorgio Sagrini)

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