E diciamo NO al patto di stabilità, dal 1 gennaio 2013, nei piccoli Comuni - in gran parte di montagna - compresi tra 1.000 e 5.000 abitanti.
Perchè sarebbbe un altro pesante colpo alla montagna italiana e al suo tessuto socio-economico.
Una delegazione dell'Associazione nazionale comuni italiani ha incontrato oggi a Milano, il ministro per i Rapporti col parlamento, Piero Giarda: i sindaci hanno manifestato per le vie della città e hanno minacciato, se le loro richieste non venissero ascoltate e recepite, le dimissioni di massa.
Già da oggi i sindaci italiani rinunciano ad ogni attività di rappresentanza.
Una delegazione di amministratori incontrerà anche i segretari di partito: oggi quello della Lega, Roberto Maroni, e domani i segretari di PdL e PD, Angelino Alfano e Pier Luigi Bersani.
Intanto, via libera della Camera alla prima delle tre fiducie chieste dal governo alla legge di Stabilità. L'aula di Montecitorio ha dato disco verde con 426 sì, 88 no e 21 astenuti. Alle 15,30 l'Aula sarà chiamata ad approvare la seconda fiducia, mentre il terzo voto è previsto a partire dalle 18.
Il provvedimento sarà definitivamente approvato dalla Camera domani. Sul testo, che dovrà poi passare al vaglio del Senato, restano le forti critiche degli enti locali, che denunciano i tagli decisi dal governo, chiedono una revisione del patto di stabilità e che le tasse locali rimangano sul territorio.
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