mercoledì 5 dicembre 2012

Nicola Iseppi: “Spesso Bersani, e solo lui, ricorda l’importanza dei piccoli Comuni”

Intervista a Nicola Iseppi, Sindaco di Casola Valsenio

Il 2 dicembre si è votato al ballottaggio per le Primarie del centrosinistra. Come giudichi i risultati a Casola Valsenio?
Sono molto soddisfatto dei risultati e della partecipazione. Bersani e Renzi sono stati due avversari veri e leali, che hanno messo in campo idee e personalità forti. Ho appoggiato Bersani, il quale ha avuto la maggioranza sia nel primo turno sia nel ballottaggio recuperando anche parecchi voti, assieme a Riolo Terme siamo stati l’unico Comune del comprensorio faentino ad avere questa netta tendenza e ne sono felice. Devo ringraziare e fare i complimenti ai tanti volontari che hanno reso possibile questa festa di democrazia e partecipazione del centro sinistra italiano. Anche Casola valsenio ha partecipato attivamente a questo successo della buona politica.

Tu hai sostenuto Bersani nella campagna delle Primarie. Ci puoi indicare tre punti del programma del segretario che ti hanno particolarmente convinto?
Io ho sostenuto Bersani da subito perché ho riconosciuto in lui una figura credibile e capace. Bersani ha mostrato da subito la sua capacità di voler unire questo Paese, di riportare le regole, la serietà e la verità al centro del dibattito politico. Apprezzo di Bersani la grande e silenziosa operazione di rinnovamento che ha fatto all’interno del PD in questi anni. Bersani è sempre stato una persona che ha anteposto i fatti alle parole e l’Italia ha bisogno di questo.
Condivido le 10 idee/proposte programmatiche ma ho apprezzato principalmente i paragrafi su Europa, Sapere e Diritti. Se l’Italia lavorerà bene su questi temi allora ci potrà essere anche Lavoro, Uguaglianza, Sviluppo, Responsabilità e io aggiungo 'cultura'.

Invece, dal tuo punto di vista di Sindaco di un paese dell’Appennino e quindi di chi svolge una concreta e diretta azione di governo sul territorio, quali tre punti indicheresti a Bersani come prioritari per l’agenda del Paese?
Spesso Bersani, e solo lui, ricorda l’importanza dei piccoli Comuni, quelli che possono mettere in moto molte piccole opere e far ripartire l’economia della piccola e media industria e dell’artigianato. I Comuni come Casola Valsenio non possono avere gli stessi vincoli di bilancio dei grandi centri urbani, così non possiamo più dare risposte. Bersani ha le radici nell’Appennino piacentino, conosce l’importanza dei piccoli centri per la tenuta idrogeologica dei territori e perché la gente continui ad abitare in queste zone. Servono aiuti sottoforma di perequazione territoriale, di viabilità e di contrasto al divario digitale affinché queste zone di montagna continuino a vivere senza pagare dazio alla pianura e ai grandi centri.
In ultimo, serve riportare l’agricoltura ad un ruolo centrale dell’economia nazionale cercando forme di valorizzazione che possano qualificare anche l’offerta turistica.

Dopo la vittoria di Bersani, si apre quella che sarà la campagna elettorale del PD per le elezioni politiche della primavera prossima. Che contributo potrà dare l’esperienza delle Primarie?
Queste primarie sono state una prova fantastica della vitalità del PD e del centrosinistra.
In un momento di grave distacco della gente dalla politica il PD, promuovendo le primarie a tutto il centrosinistra, in modo aperto e chiaro, ha fatto capire ancora una volta la grande differenza con cui una parte degli italiani concepiscono la politica. Per me fare politica vuol dire occuparsi degli altri, vuol dire informarsi su ciò che ti accade intorno, per me far politica deve tornare ad essere per tutti una cosa nobile e bellissima. Per fare questo occorre ricostruire un’Italia distrutta da 20 anni di vuoto di idee e da incalcolabili colpe economiche, culturali e civili. Sono convinto che solo il PD potrà fare questo e le Primarie ne hanno già mostrato la sostanza promuovendo a pieni voti un leader che non intende più raccontare favole.

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