domenica 10 febbraio 2013

Le domande dei cittadini. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: COME PENSATE DI RENDERLA EFFICIENTE?

In rapporto al PIL, in Italia spesa e personale della Pubblica Amministrazione (PA) sono in linea con gli standard europei.
Tuttavia:
1) i risultati (servizi, politiche) non valgono le risorse assorbite;
2) la dimensione raggiunta non è sostenibile di fronte alla crisi e alla diminuzione del PIL;
3) spesa e organici procedono indipendentemente dalle decisioni politiche (es. da Rapporto Giarda: negli ultimi 20 anni spesa per istruzione -5,4%).
La crisi e le conseguenti manovre (2011 e 2012) hanno ridotto spesa (-0,5% da 2010 a 2012) e personale (dal 2009 al 2011 -2,8% di dipendenti stabili, -3,3% di costo del personale) ma la spesa è sempre più legata all’auto-amministrazione: amministratori e funzionari sono sempre più impegnati nel rispettare regole e vincoli a scapito dei servizi offerti.
L’esempio negativo del governo della PA è la stagione brunettiana: la retorica dell’insulto nei confronti del “pubblico” e la velleità della Grande Riforma che produce centralismo; la “Bertolasocrazia” come centralizzazione della “gestione straordinaria” al posto della necessità di migliorare le procedure ordinarie.
Il PD punta a un cambiamento strutturale, orientato non solo a ridurre la spesa, ma all’efficacia e la produzione dei beni comuni essenziali: istruzione, sicurezza, salute e assistenza, oltre che accesso dei cittadini alle informazioni e a processi decisionali partecipati. Con due stelle polari: “senza la PA non si può” (collaborazione) ma “con questa PA non si può” (cambiamento).
Entro il 2013, è necessario migliorare alcune misure del governo Monti, soprattutto riorientare la spending review per superare definitivamente i tagli lineari, arrivare alla trasparenza totale della PA e completare i provvedimenti anti-corruzione e di semplificazione.
L’orizzonte di legislatura è il sistema di PA del regionalismo cooperativo e solidale, con:
1) stato centrale snellito e più integrato e valorizzazione delle autonomie locali;
2) digitalizzazione completa, trasparenza e semplificazione dei processi amministrativi;
3) alleggerimento dell’“auto-amministrazione”;
4) nuovo mix professionale e generazionale del lavoro pubblico, aumentando le competenze specialistiche e manageriali.

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