mercoledì 8 maggio 2013

Contrasto al gioco d'azzardo. Parte in Commissione Sanità l'esame del progetto di legge regionale, primo firmatario Beppe Pagani (PD)

E’ iniziato lunedì 6 maggio, in Commissione sanità dell’Assemblea Legislativa l’esame del progetto di legge regionale: “norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico”, primo firmatario il consigliere PD, Beppe Pagani. Su proposta dello stesso Pagani la Commissione ha deciso di procedere nell’iter legislativo con la convocazione di un’udienza conoscitiva che consentirà di acquisire i contributi della società civile e la partecipazione di enti e associazioni che hanno a che fare con il gioco d’azzardo.
Sta maturando nel Paese – interviene il consigliere regionale Beppe Pagani – la consapevolezza dei danni che provoca la diffusione senza regole del gioco d’azzardo. Lo stesso attentato della scorsa settimana a Palazzo Chigi, in coincidenza con il giuramento del nuovo Governo, ha drammaticamente evidenziato legami tra il gioco d’azzardo patologico, disagio sociale e criminalità.”
In Regione stiamo accelerando – prosegue Pagani – l’iter di approvazione della legge che vuole porre dei limiti alla presenza delle sale da gioco, sensibilizzare l’opinione pubblica, educare gli operatori e sostenere percorsi di cura del gioco d’azzardo patologico. Contiamo di arrivare ad una approvazione entro l’estate.”
Ogni anno - precisa Pagani - in Italia si contano dai 5.5 ai 6.6 miliardi di euro di costi sociali dovuti al gioco d’azzardo patologico, i costi diretti, medici e cure specifiche, e indiretti tra cui la perdita di performance lavorativa e di reddito".

Il progetto di legge contro il gioco d'azzardo

“Contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo e le sue ricadute personali, familiari e il danno sociale legato all’aumento nella popolazione della patologia di dipendenza correlata, denominata gioco d’azzardo patologico (Gap, è quanto si propone il progetto di legge regionale presentato da Beppe Pagani (Pd, primo firmatario) e sottoscritto anche dai presidenti dei gruppi di maggioranza Marco Monari (Pd), Liana Barbati (Idv), Roberto Sconciaforni (Fds) e Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), dal titolo ‘Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate’.
La dipendenza da gioco d’azzardo – sottolinea l’estensore della proposta – è ormai considerata una vera e propria emergenza sociale di grande rilievo. “Il gioco d’azzardo patologico non riguarda più una minoranza di cittadini, ma è diventato gioco industriale di massa: il nostro intento, con questo progetto di legge, – spiega ancora Pagani – è quello di dare la possibilità, alle persone affette da gioco d’azzardo patologico, di fare qualcosa per se stessi, la propria famiglia e la società; il risultato sarà un valore aggiunto per tutta la comunità emiliano-romagnola”.
In tutt’Italia – evidenzia la relazione che accompagna il testo di legge – sono 800 mila le persone con dipendenza patologica da gioco d’azzardo, una buona parte di queste sono giovani e giovanissimi e quasi 2 milioni sono i giocatori a rischio dipendenza. Ricerche condotte sul territorio nazionale evidenziano che il gioco d’azzardo aumenta con la diminuzione della scolarizzazione e si notano differenze importanti anche in base al reddito percepito. Gioca, infatti, il 70,8% di chi ha un lavoro a tempo indeterminato, ma la percentuale sale al 73% dei disoccupati, aumenta ulteriormente con l’80,2% dei lavoratori precari e arriva all’86,7% dei cassintegrati.
Il mercato del gioco e, in particolare, quello del gioco d’azzardo, legale ed illegale, in Italia è in fortissima espansione anche con riferimento al gioco d’azzardo on line – informa ancora la relazione -. La spesa in Italia è aumentata: dai 14,3 miliardi di euro spesi nel 2000, si è passati a calcolare oggi un fatturato di oltre 79 miliardi di euro nel 2011, di cui 6,34 miliardi spesi nella sola Emilia-Romagna (con riferimento al solo gioco legale) e nel primo semestre del 2012 la spesa in Italia per il gioco d’azzardo è cresciuta del 23,7% rispetto al primo semestre dell’anno precedente (fonte: Monopoli di Stato).
La cosiddetta industria del gioco d’azzardo in Italia costituisce, con questo fatturato, la terza azienda nel nostro Paese dopo Eni ed Enel (fonte: Mediobanca 2010). L’offerta on line è un settore in aumento nel mercato del gioco d’azzardo e ha rappresentato il 7,5% dei proventi annui del mercato complessivo del gioco. È stata calcolata una spesa pro-capite in Emilia-Romagna di 1.442 euro (a livello nazionale è di 1.323 euro).

Il testo della legge

Le misure prescritte nei 10 articoli della proposta di legge si pongono come principale finalità quella di definire i principi generali e gli strumenti per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico in collaborazione con istituzioni scolastiche, enti locali, Aziende sanitarie locali, Terzo settore e associazioni.
Nel progetto di legge vengono inoltre individuate le misure sanitarie di carattere sperimentale e potranno essere promosse iniziative, da parte delle Ausl, che riguardano interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. In questo ambito sarà possibile attivare interventi di sperimentazione di offerte trattamentali anche di tipo residenziale e la costituzione di strutture specialistiche monotematiche e la formazione e l’aggiornamento specialistico degli operatori sociali e socio-sanitari.
L’attività delle sale da gioco non potrà essere esercitata nel caso di ubicazione in un raggio di 500 metri da istituti scolastici e altri luoghi frequentati principalmente da giovani, luoghi di culto o strutture sanitarie o socio-assistenziali e ricettive per categorie protette. Il Comune potrà individuare altri luoghi “sensibili”, tenuto conto dell’impatto dell’attività, sempre in un raggio di 500 metri.
Il personale operante nelle sale giochi e gli esercenti saranno inoltre tenuti a frequentare corsi di formazione predisposti dalle Ausl sui rischi del gioco patologico e sulla rete di sostegno e dovranno esporre materiale informativo sui rischi del gioco d’azzardo patologico all’interno delle sale da gioco.
La Regione Emilia Romagna rilascerà il marchio ‘Slot freE-R’ agli gestori di esercizi commerciali, circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che scelgono di non installare nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d’azzardo.

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