Era il 2008, quando è esplosa la devastante crisi finanziaria che ha sconvolto l’economia internazionale e scatenato una grave crisi economica e sociale nel nostro Paese, resa ancor più drammatica dalla perdurante recessione. Soprattutto dal 2009 – subito dopo le elezioni amministrative del giugno di quell’anno - questa situazione ha fatto sentire i suoi pesanti effetti anche qui. In tutta Italia ha provocato la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, il blocco degli investimenti privati e pubblici, la contrazione del reddito delle famiglie, il taglio pesantissimo dei trasferimenti ai Comuni, il rischio di un forte e insostenibile ridimensionamento dello stato sociale a danno dei ceti più deboli e indifesi; e ha accentuato l’incertezza del futuro, con un intollerabile tasso di disoccupazione giovanile.
La nostra piccola comunità e, con essa, il Sindaco e la Giunta che l’amministra, ha attraversato questi ultimi difficili anni stringendo i denti, cercando di difendere in ogni modo i risultati del lavoro e dell’impegno di generazioni di casolani per sollevare la nostra comunità dalla depressione e dall’isolamento, per portare la qualità della vita al livello dei territori e delle realtà “più forti”.
La situazione, in questo 2013 – anno V della ‘grande crisi’ – continua a essere difficile e estremamente preoccupante. Ma accanto a segnali di aggravamento si colgono anche segnali in controtendenza. Si dice che una rondine non fa primavera, ma non c’è primavera senza rondini. E qualche rondine, effettivamente, comincia a farsi vedere.
La crisi si è abbattuta pesantemente sul settore delle costruzioni anche a Casola, e le prime vittime sono state le nuove aree di espansione previste nel PRG del 2000 (…pare un’era geologica fa!) e le ultime case messe in costruzione, in particolare la lottizzazione degli Ulivi, dove la ditta che ha costruito il complesso residenziale di 24 appartamenti è fallita, lasciando incompiuti gli appartamenti, per di più senza avere realizzato le opere di urbanizzazione.
In questi giorni, finalmente, qualcosa si sta muovendo. I titolari dei terreni – dopo avere rinnovato la convenzione con il Comune - hanno assunto l’impegno di eseguire i lavori di completamento della lottizzazione; entro il 30 settembre 2013 dovranno essere eseguiti quelli relativi al comparto di Via Mons. Angelo Poli (affidati alla Coop. Montana “Valle del Senio”) con un nuovo disegno dell’area verde, aree parcheggio, collegamento stradale con la nuova zona residenziale e la riasfaltatura dell’intera area; subito dopo partiranno i lavori per l’urbanizzazione dell’area relativa al complesso residenziale di 24 appartamenti. In seguito, si completerà l’urbanizzazione dell’intera area con la realizzazione di un nuovo accesso su Via Roma (in prossimità del cimitero comunale), la creazione di un’ampia area di verde pubblico.
L’area così urbanizzata, nella parte alta verrà divisa in lotti per la costruzione di case monofamigliari. Se ci sarà domanda nell’immediato, non è prevedibile: certamente i lotti che oggi non lo sono, diverranno disponibili, e soprattutto l’intera area verrà sottratta allo stato di degrado e abbandono in cui si trova da anni.
Altra zona soggetta a degrado e abbandono, è il laghetto di pesca sportiva del Vignozzo, nei pressi del ponte di Arsella, con l’annesso punto di ristoro. Grazie all’accordo raggiunto dalla proprietà con un nuovo gestore, si sta lavorando al ripristino del lago, con la rimozione della vegetazione infestante e gli opportuni interventi di movimentazione del terreno, e alla riapertura del punto di ristoro – in funzione dell’attività di pesca sportiva – utilizzando i soli volumi esistenti.
Dopo la demolizione della porcilaia nei pressi del Mulino Tozzi e la rimozione dell’eternit di copertura, si completa l’opera di qualificazione del parco fluviale urbano del Senio, migliorandolo non solo dal punto di vista naturale e ambientale, ma della capacità di accoglienza.
E proprio la capacità di accoglienza e le azioni di valorizzazione ambientale e naturale, legate alla ruralità e alla tipicità e qualità delle produzioni - dalle erbe, alla vasta gamma di produzioni ortofrutticole e agroalimentari – sono state la leva principale su cui si è agito per sostenere un’economia agricola che è fondamento della nostra struttura economico-produttiva e fiore all’occhiello della nostra offerta turistica e enogastronomica.
A tutto ciò che si è fatto in questi anni – dalla diffusione dell’infrastrutturazione civile e produttiva nel territorio rurale, alla diffusione degli agriturismi, agli eventi turistici legati alla ruralità, al recupero a fini ricettivi di strutture in area urbana e rurale (ex Chiesa del Suffragio e Mingotta) – si aggiunge oggi una bella iniziativa che allarga e qualifica l’offerta di ‘prodotti agricoli a km zero’, con l’apertura di “Lona Bona”, un negozio della rete “campagna amica” gestito da una giovane impresa agricola casolana.
Infine voglio citare la recente inaugurazione del nuovo centro socio-occupazionale “L’Ape” presso la 'casa protetta', su iniziativa di Comuni, ASP e Servizi sociali associati e con la collaborazione di un’impresa privata (la Ditta Caffè Poli). In una condizione di pesante contrazione delle risorse disponibili per la spesa sociale – al punto da mettere a rischio la tenuta dell’intero sistema – questa è una buona notizia, perché dimostra come la solidarietà e la tutela dei più deboli passa anche dalla capacità di rispondere a nuovi bisogni.
Di segnali, se ne potrebbero aggiungere altri, ma mi pare che già questi siano significativi e indicativi della possibilità di innescare una nuova tendenza.
Il segno, il carattere che li accomuna, ancora una volta, è quello della coesione sociale, della forte integrazione tra l’azione di governo dell’Amministrazione locale e l’iniziativa dei privati e dell’imprenditoria locale. E’ questa caratteristica, questa capacità, che ci ha fatto crescere e sarà questa stessa capacità che ci permetterà di conquistare e aprire un futuro migliore. Malgrado tutto!
(Giorgio Sagrini)
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