venerdì 2 agosto 2013

2 agosto. Un ricordo sulla strage della stazione di Bologna

di Giacomo Giacometti (*)

Tornavo da Parma in auto. Ascoltavo la radio  per conoscere le condizioni del traffico sull'autostrada che si interruppero e fu annunciata la notizia dell 'esplosione  di un ordigno alla sala d’aspetto della stazione di Bologna affollata di passeggeri.
In un primo tempo la notizia fu data con stile sobrio, poi, mano a mano si seppe di più e si capì la gravità dell'evento.
A Bologna non fu possibile entrare per verificare sul posto cos'era successo.
Si seppe subito dei tanti morti e feriti e dello sforzo straordinario che stavano compiendo il personale sanitario, le forze dell'ordine, i tanti volontari accorsi per dare una mano. Fu subito chiara l'entità della tragedia e che si trattava di un atto di terrorismo, probabilmente di matrice fascista, ma comunque di natura eversiva.
Sono note le vicende successive, quelle umanitarie, quelle di polizia e quelle processuali che portarono ad alcune condanne, ma che non fecero luce sulla regia di una così immane strage.
Sono trascorsi 33 anni da allora.
Ogni 2 Agosto a Bologna ci si ritrova a ricordare  l'evento con angoscia e con la richiesta precisa di risalire alle responsabilità di chi lo ha voluto e coperto. Ogni anno viene chiesto allo Stato di
fare chiarezza fino in fondo.
Quello che resta è il perenne ricordo di quel tempo del terrorismo vissuto con tanta preoccupazione e con l'imperativo di salvare la democrazia nel Paese che era messa a repentaglio da questo
ed altri gravi eventi violenti che rappresentavano la sfida allo Stato.
Il popolo democratico aveva capito la gravità del momento ed anche quella volta le piazze si riempirono di gente che ribadiva che lo Stato andava difeso affiancando e sostenendo il lavoro dei Corpi di Polizia, dei Magistrati e delle Istituzioni.
Ho presente quei momenti che ho vissuto assieme ai lavoratori delle fabbriche, dei campi e degli uffici .
Lo Slogan di qualche scellerato che dichiarava la sua neutralità tra Stato e Terrorismo non ebbe seguito. La Democrazia era ben salda tra i cittadini.
Una conferma venne anche in quella grande manifestazione in Piazza del Popolo a Ravenna, il 4 agosto, convocata dalle Istituzioni e dai Sindacati.
Un evento da ricordare: tutta Ravenna in Piazza, molti turisti, molti studenti, tante bandiere di associazioni ed un unico solo grido: NOI SIAMO CON LO STATO. BASTA CON LA VIOLENZA.  I CADUTI NELLA STRAGE DI BOLOGNA SONO MARTIRI  DELLA PATRIA.
Parlai in quella piazza gremita all'inverosimile assieme al Sindaco di Ravenna Giordano Angelini.
Ancora oggi sento la tensione di quel momento ed ho impresse le emozioni che esprimevano le facce dei partecipanti.

(*) Giacomo Giacometti nel 1980 ricopriva l'icarico di Segretario provinciale della CISL e intervenne nella manifestazione del 4 agosto in Piazza della Popolo a Ravenna, a nome della Federazione CGIL-CISL-UIL.

Nessun commento: