lunedì 26 agosto 2013

Giravolta di Grillo che si converte al “porcellum” ma il M5S si divide

Beppe Grillo spera nel Porcellum, mentre punta a Palazzo Chigi e alla presidenza italiana del semestre europeo nel 2014. Naturalmente si augura che si vada presto al voto e che il governo Letta vada a sbattere contro gli scogli del marinaio Berlusconi («Non mi butteranno a mare»), sempre più in crisi dopo la condanna della Cassazione sui diritti Mediaset e la sempre più probabile decadenza da senatore alle porte.
Il leader grillino lancia il suo solito anatema contro quel sistema del quale fa parte anche il suo Movimento e spera che si vada al voto con la stessa legge elettorale che in precedenza aveva criticato e su cui ora sembra aver cambiato idea. Non è la prima volta che si esibisce in capriole politiche. Come con la Costituzione, che prima aveva difeso, poi ritenuta carta straccia. Lo stesso aveva fatto con il Parlamento, anche in questo caso prima esaltato, poi bollato addirittura come «letamaio». Insomma è un film con lo stesso canovaccio.
Peccato però che questa volta a mettersi di traverso non siano state delle comparse qualsiasi, ma alcuni suoi deputati che lo hanno criticato apertamente per aver detto «al voto con il Porcellum e vinceremo». Parole che hanno lasciato di stucco più di uno. Difficile ingoiare il rospo. Anzi qualcuno lo ha rilanciato in faccia a Grillo
Non manca fra i deputati e senatori grillini chi ritiene che sia ridicolo tornare alle urne con questa legge e c’è chi ricorda anche come sulla porcata di Calderoli penda la pronuncia della Consulta sulla sua costituzionalità. Ma Grillo per continuare a tenere sotto scacco i suoi e per bloccare la tentazione di un’alleanza con il PD per un nuovo governo, rispolvera l’idea di un partito dei Pirati pronto a presentarsi alle prossime elezioni. Recentemente ha registrato il simbolo all’ufficio italiano Brevetti e marchi del ministero dello Sviluppo Economico. In questo modo lancia un chiaro messaggio: basta grilli per la testa o vi scarico tutti e corro con questo nuovo partito già protagonista in Germania. Nel simbolo ci sono le solite cinque stelle e la parola «pirati» scritta in maiuscolo.
Chi cerca di aggiustare il tiro è il capogruppo al Senato, Nicola Morra. «Il M5S è contro il Porcellum, non da oggi ma da sempre. La nostra legge elettorale ideale - dice Morra - mira a restituire al popolo un Parlamento pulito che sia espressione della volontà dei cittadini. Da quando ci siamo insediati portiamo avanti questa richiesta, ma ci è stato risposto che non era urgente, non era questa la priorità. Ora apprendiamo che c’è invece la necessità di discuterne e ragionare con sollecitudine. Ma noi abbiamo memoria e non ci piace essere presi per i fondelli».
Dunque no a norme «che finiscano per metterci i bastoni tra le ruote» dice Morra. Ma per i senatori del PD Stefano Esposito e Francesco Russo il polverone Grillo sul Porcellum nasconderebbe in realtà un asse M5S e PdL per tenere in piedi questa legge. «Nel clima di tensione crescente di questi ultimi giorni, vi sono alcune convergenze impreviste e imprevedibili. Fra chi minaccia una crisi di cui oggi l’Italia non ha proprio bisogno, troviamo, infatti, insieme ai falchi del PdL un sorprendente Beppe Grillo. Ancora più incredibile - osservano i due esponenti democratici - è leggere, poi, che il comico genovese, senza alcun pudore e senso del ridicolo, chiede di tornare al voto, e di farlo con il Porcellum!».

Naturalmente l’uscita di Grillo a favore del Porcellum - seppure l’ex comico abbia già detto cose simili nella scorsa campagna elettorale - ha scatenato critiche e ironia sul web. Non manca chi ricorda le strambate di Grillo innamorato del Porcellum. «Scrive tutto e il contrario di tutto ogni giorno», sottolinea un lettore dell’HuffPost. «Vincolo di mandato? Prima difende la Costituzione - ricorda - poi è da cancellare. Porcellum? Prima lo vuole cancellare, poi gli sta bene così, stile “lo cancelleremo quando saremo al governo”, ovvero come e quando ci farà comodo. Tutto cambia a seconda della convenienza del momento, in perfetto stile Berlusconiano».

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