Al 34° Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini ha parlato il premier Enrico Letta. Ha indicato come priorità la nuova legge elettorale e ottobre come scadenza. E su un eventuale voto: «Gli italiani puniranno chi antepone i propri interessi personali: a quelli del Paese». Poi: «L'uscita dalla crisi è a portata di mano, nessuno interrompa questo percorso di speranza. Ce la faremo e senza nuovi debiti». E prima di intervenire alla manifestazione ai giornalisti ha assicurato: «Non lasceremo soli i giovani». Il meeting ha visto anche un Video messaggio - intervista di Napolitano: «L'Europa è malata di un mancato sviluppo. Sia unita o sarà sommersa dalla globalizzazione», ha osservato tra l'altro il presidente della Repubblica.
LETTA: QUANTI MORTI PER ERRORI FINANZA?
«La finanza è uscita dal proprio luogo ed è diventata il centro di tutto. Le bolle finanziarie sono le guerre di oggi. Quanti morti veri, disoccupati e imprenditori che si sono tolti la vita, ci sono stati per gli errori della finanza?». Lo ha detto Enrico Letta all'incontro inaugurale del Meeting.
LETTA: NON FAREMO NUOVI DEBITI
Letta: "Abbiamo imparato che fare debiti e deficit significa scaricarli suoi propri figli. Tutto ciò che faremo lo faremo senza fare nuovi debiti. Oggi ne paghiamo le conseguenze".
LETTA: FORZA INCONTRO PREVALGA SU SCONTRO PERMANENTE
Il sistema politico italiano, secondo il Presidente del consiglio Enrico Letta «contro la sovrastruttura e l'ideologia del conflitto permanente, deve far vincere la logica e la forza fecondatrice dell'incontro, sempre». Letta, tra gli applausi, ha additato «i professionisti del conflitto che vogliono coprire il loro vuoto di valori e di idee con il conflitto permanente».
LETTA: IL CONFLITTO COPRE I PROBLEMI
«Tutto deve essere coperto dal conflitto - ha aggiunto - perchè il conflitto scusa tutto e consente tutto, copre il merito di problemi, tanto si possono non affrontare perchè tanto conta il nemico, andare contro il nemico. Si copre così con una fitta, inestricabile nebbia, il merito dei problemi perchè alla fine le persone non capiscano e si occupino solo dello scontro tra l'amico e il nemico. Questo atteggiamento - ha sottolineato Letta - non ci appartiene. Quando la base totalizzante del proprio messaggio politico è la paura che vinca l'altro - ha rimarcato - o la superiorità morale propria, vuol dire che in quel momento si sta abusando della buona fede delle persone. Alle persone non si può dire: votami perchè altrimenti vince l'altro. L'Italia, per troppi anni, ha finito una politica e ha finito per essere ricompresa dentro queste categorie».
LETTA: SERVE UNA POLITICA CHE ABBIA VISIONE E CORAGGIO
LETTA RICHIAMA L'UE SULL'EGITTO
Letta: "Mai più una vergogna come la guerra dei Balcani". E richiama l'Ue alle proprie responsabilità sull'Egitto. «Non possiamo stare fermi e silenti rispetto a ciò che sta accadendo, non è possibile». «È il dramma dei nostri giorni - ha aggiunto -: si vedono quelle immagini e si discute dei turisti in vacanza».
LETTA: SE UE DAVVERO UNITA ITALIA NON MARGINALE
L'Europa, per non essere marginale nel mondo, deve cambiare: questo il messaggio del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, al meeting di Comunione e Liberazione. «Solo se l'Europa si unisce davvero in un mondo che è cambiato, solo se l'Europa riesce davvero ad avvicinarsi ai cittadini, a essere efficiente, solo se riesce a risolvere i problemi e non a crearne - ha sottolineato il premier - noi italiani e noi europei riusciremo a non essere marginali come i numeri suggerirebbero», in termini di area geografica e di numero di abitanti.
LETTA: 2014 CRUCIALE PER L'EUROPA
«Il 2014 sarà un anno cruciale per l'Europa perché si vota - osserva il premier - Se non si danno risposte avremo il parlamento più anti-europeo mai avuto. Ma potrà essere l'anno di un nuovo inizio europeo che parta dalla consapevolezza del successo europeo.».
LETTA: ITALIANI PUNIRANNO CHI ANTEPORRÀ INTERESSI PERSONALI
«Gli italiani puniranno chi anteporrà gli interessi personali e di parte all'uscita della crisi». Lo ha detto il premier, Enrico Letta, intervenendo al Meeting di Cl di Rimini.
LETTA: NESSUNO INTERROMPA QUESTO PERCORSO
Letta: «Questo è un percorso di speranza è iniziato e non voglio che nessuno lo interrompa.l'uscita dalla crisi è a portata di mano».
LETTA: RISARCIRE CITTADINO DA STATO INADEMPIENTE
Letta: se il cittadino deve avere una risposta dallo Stato e lo Stato è inadempiente va risarcito.
LETTA: LA POLITICA DEVE VALORIZZARE I TALENTI
LETTA: NO ALLA POLITICA DEL NEMICO
"Non mi appartiene il far politica volendo vincere solo per non far vincere il nemico".
LETTA: A OTTOBRE NUOVA LEGGE ELETTORALE
Enrico Letta parla al Meeting: A ottobre dovrà esserci la nuova legge elettorale che consenta al cittadino di ridiventare arbitro. E' il cambiamento più urgente da fare. «Se dobbiamo parlarci il linguaggio della verità - ha aggiunto Letta - dal 1° settembre si deve cominciare a discutere in Commissione quello che è il cambiamento più urgente: la legge elettorale. E poi c'è bisogno delle riforme della politica: il finanziamento pubblico dei partiti. Il cambiamento che porti ai cittadini il potere di dare privatamente, con un incentivo pubblico le risorse ai partiti».
LETTA: CONCLUSO PERCORSO DOLOROSO; POLITICA NON HA FUNZIONATO
«In questi due anni un percorso doloroso e faticoso è stato compiuto» ma «non hanno funzionato nè la politica nè le regole istituzionali». È quanto ha affermato il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, nel suo discorso all'inaugurazione del meeting di Comunione e Liberazione. «Non hanno funzionato le regole che abbiamo abbiamo un sistema che non funziona, di regole per la politica e per le istituzioni e allora - ha sottolineato Letta - io penso che se dobbiamo parlare del linguaggio della verità dobbiamo dire che adesso abbiamo una grande occasione».
APPLAUSI A NAPOLITANO
Una volta trasmessa la video intervista a Napolitano, molti applausi dal salone del Meeting hanno accolto il messaggio del presidente.
NAPOLITANO: IMPOVERIMENTO SPIRITUALE È GRAVE EMERGENZA
«Io credo che l'emergenza che viviamo da questo punto di vista è quella di una grave, grave forma di impoverimento spirituale, culturale, di motivazioni umane, di motivazioni non legate soltanto all'immediato interesse materiale», ha osservato il capo dello Stato nella video intervista nella giornata inaugurale del Meeting. «Chi può reagire a ciò? Può reagire la cultura - ha proseguito Napolitano - possono reagire certamente le istituzioni più di quanto non facciano. Possono reagire i sistemi educativi, può reagire molto di più di quanto non faccia il sistema di informazione e possono molto contribuire le grandi organizzazioni sociali comprese quelle ispirate ad una fede religiosa. In questo senso il contributo che viene ai più alti livelli dalla Chiesa cattolica è un contributo che soltanto dei ciechi possono non vedere».
NAPOLITANO, ASSURDO TEMERE CIRCOLAZIONE GIOVANI MENTI
Giorgio Napolitano considera «assurdo avere timore» della circolazione in Europa delle giovani menti, giovani impegnati nella ricerca scientifica a cui si associa la famosa espressione 'la fuga dei cervellI'. «Ritengo che questi giovani - ha spiegato nella video intervista al Meeting di Cl - costruiscono un futuro per sè e per l'Europa anche uscendo dai confini storici delle proprie antiche nazioni, lavorando insieme. Bisogna non solo formarsi insieme, bisogna anche creare degli spazi di ricerca e di occupazione in comune. Io non tratterrei mai un giovane dall'andare a studiare o fare ricerca fuori d'Italia, convinto che tra l'altro la sua ambizione sia poi di tornare in Italia arricchito da questa esperienza che ha fatto. Non vedo in questo nessuno elemento di smarrimento dell'identità nazionale che non si cancella ma si integra nell'identità europea. Essere europei non significa cessare di essere italiani, spagnoli, francesi o tedeschi, significa sublimare le proprie storie e vocazioni nazionali».
NAPOLITANO, EUROPA SIA UNITA O SOMMERSA DA GLOBALIZZAZIONE
«Non c'è più bisogno dell'Europa per garantire la pace interna: questa non è soltanto una speranza ma credo che possa essere una convinzione fondata; però c'è bisogno di essere uniti e più integrati di prima perchè altrimenti l'Europa rischia di essere sommersa dal processo di globalizzazione e di perdere peso in modo drastico e di avere una voce sempre più flebile, di non riuscire a esprimere i valori che un lungo patrimonio storico hanno inciso nella identità europea». Lo ha affermato il presidente della Repubblica nella video intervista al Meeting di Cl.
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