I radicali stanno raccogliendo le firme in tutta Italia per presentare 12 quesiti referendari. La legge italiana (articolo 75 della Costituzione) prevede che per indire un referendum vengano raccolte in tre mesi almeno 500mila firme autenticate e certificate.
Dei 12 quesiti proposti, 6 riguardano la giustizia: separazione delle carriere dei magistrati, perché venga stabilità la responsabilità civile dei magistrati (due referendum), ancora che i magistrati "fuori ruolo" rientrino nelle proprie funzioni, abolizione dell’ergastolo e limitazione dell’uso della custodia cautelare.
Gli altri sei sono invece legati alla società civile: per l’abolizione della Legge Bossi-Fini in tema di immigrazione (quesiti due e tre), il divorzio breve con l’eliminazione dei tre anni di separazione obbligatoria, la libertà di scelta nell’8 x mille, cioè che la quota di quanti non indicano la destinazione resti allo Stato e non venga divisa fra le confessioni religiose, l’abolizione del finanziamento pubblico (rimborsi elettorali) ai partiti - anche se va detto che l'attuale legge è stata di fatto già abrogata dal Governo Letta - e l’eliminazione del carcere per fatti di lieve entità legati al consumo di droga.
Come e dove si firma per la presentazione dei referendum?
Si può firmare fino al 15 settembre nei tavoli organizzati dai radiali, oppure nei Comuni (a Casola nell'Ufficio anagrafe). Bisogna mettere una firma per ogni referendum, non ne basta una per tutti o per più di uno. Non è obbligatorio firmarli tutti, ma si può scegliere quali iniziative sostenere.
Chi può firmare?
Possono farlo i cittadini italiani maggiorenni, registrati nelle liste elettorali.
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