venerdì 4 ottobre 2013

Senato: la Giunta vota la 'decadenza' di Berlusconi

La Giunta delle elezioni del Senato ha votato a favore della decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. Ora tocca all'aula del Senato esprimersi, attraverso un voto che si terrà entro 20 giorni. La decisione è stata presa a maggioranza e letta in diretta streaming alle 16.40 dal presidente della Giunta, Dario Stefano, senatore di Sel.
I voti a favore  della decadenza sono stati 15, 8 i contrari. Hanno votato sì i senatori di PD, Sel, Sc e Movimento 5 Stelle. I no sono stati di Pdl, Lega e Gal.
«Indegna decisione, mi vogliono eliminare», ha commentato lo stesso Silvio Berlusconi. «Violando i principi della Convenzione Europea e della Corte Costituzionale sulla imparzialità dell’organo decidente e sulla irretroattività delle norme penali oggi sono venuti meno i principi basilari di uno stato di diritto», ha aggiunto.
Prima di lui erano intervenuti i “falchi” del Pdl. «Dalla Giunta viene scritta una pagina nerissima per la democrazia italiana», ha detto Daniele Capezzone. Per Renato Brunetta la decisione è una «offesa alla democrazia e al diritto». «La costituzione secondo questa sinistra vale per tutti eccetto che per il nemico Berlusconi», ha invece commentato Maria Stella Gelmini.
Tra i senatori PD, Felice Casson ha messo le mani avanti sul prossimo voto al Senato. «Sono sicuro che, così come successo in giunta, il PD voterà compatto» anche in Aula. A questo proposito Mario Giarrusso del M5S, membro della Giunta per le elezioni è tornato a chiedere che il voto sia palese.
Dario Stefano è intervenuto anche sul post pubblicato su Facebook dal senatore M5S Vito Crimi. «Non era una motivazione sufficiente – ha detto – per poter interrompere la seduta pubblica. Nel merito non ha condizionato il dibattito e comunque il comportamento di Crimi è stato già stigmatizzato dal presidente Grasso». Crimi, membro della Giunta delle elezioni, aveva postando la foto di un manifesto che recita "Silvio non mollare", commentando così: «Ma vista l'età, il progressivo prolasso delle pareti intestinali e l'ormai molto probabile ipertrofia prostatica, il cartello di cui sopra con "Non mollare" non è che intende "Non mollare peti e controlla l'incontinenza"».
Il post del grillino ha fatto insorgere il Pdl, in primo luogo con il presidente dei senatori Renato Schifani, che ha chiesto la sospensione dei lavori, ritenendo fondata la richiesta di ricusazione verso alcuni membri.

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