Questo il testo dell'ordine del giorno proposto dal PD per una nuova legge elettorale a doppio turno di coalizione, che elimini il 'porcellum' e impedisca il ritorno alla vecchia legge proporzionale:
La prima Commissione permanente, in sede di esame dei disegni di legge in materia elettorale; acquisite le valutazioni degli esperti consultati a proposito della compatibilità costituzionale di un premio di maggioranza anche per il Senato e dei criteri da seguire per la distribuzione dei seggi incrementali tra le circoscrizioni regionali, conformi al principio costituzionale che vuole l'elezione del Senato a base regionale nonché riguardo ai criteri e alle tecniche per la definizione di nuove circoscrizioni e collegi elettorali, sia per il Senato sia per la Camera dei deputati; esaurita la discussione generale; preso atto dell'ipotesi di lavoro elaborata dai relatori e della relativa discussione; rilevato il comune proposito di far maturare una estesa condivisione dei fondamenti essenziali delle nuove regole elettorali; al fine di definire i criteri di riferimento per la predisposizione di un testo unificato da parte dei relatori, nel proposito di assicurare un metodo di elezione conforme alla Costituzione; considera già delineati i seguenti criteri:
1) garanzie appropriate per una scelta informata e consapevole degli eletti e per promuovere la loro responsabilità diretta verso gli elettori;
2) definizione di soglie di accesso, eventualmente articolate secondo la partecipazione o meno a coalizioni elettorali, comunque con dispositivi di garanzia per la rappresentanza delle minoranze;
3) garanzia per la rappresentanza di genere, nella composizione delle liste e, eventualmente, nella regola del voto di preferenza;
4) garanzia della rappresentanza, in deroga alle soglie di accesso, per le formazioni politiche che ottengono un consenso elettorale consistente ma concentrato in parti limitate di territorio, con popolazione residente significativamente rilevante, oltre alle regole speciali per i territori di insediamento delle minoranze linguistiche riconosciute;
5) previsione di un premio di maggioranza calcolato sul totale dei seggi anche per il Senato.
Rilevata, invece, la persistente necessità di chiarire l'orientamento prevalente sulla scelta più idonea a perseguire, oltre alla rappresentatività del sistema, anche la determinazione elettorale della maggioranza di governo; assume, in proposito, la seguente linea d'indirizzo: definire un dispositivo elettorale che, nella ricerca della maggiore probabilità di assicurare, all'esito delle elezioni, una maggioranza certa, stabile e coerente nelle due Camere, preveda un premio di maggioranza, in misura corrispondente a un risultato totale, in ogni caso, di 340 seggi per la Camera e di 170 per il Senato, da attribuire - per ciascuna Camera - in prima istanza alla lista o alla coalizione di liste che ottiene la maggioranza assoluta (o almeno il 40/45 per cento dei voti o dei seggi) o, in mancanza, alla lista o alla coalizione che prevale in un secondo turno di votazioni in contesa tra le due che hanno ottenuto, al primo turno, il maggior numero di voti o di seggi.
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