giovedì 28 novembre 2013

Lo prevede la legge e il Senato ha agito di conseguenza. Silvio Berlusconi, condannato per frode fiscale in via definitiva, non può far parte del Parlamento.

Il Senato della Repubblica - alle ore 17,42 di mercoledì 27 novembre - con il voto favorevole di PD, SEL, Mov.5S, Scelta Civica e UdC e il voto contrario di Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Lega Nord, GAL, ha dichiarato la decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare. Con nove distinte votazioni sono stati respinti altrettanti odg contari alla presa d'atto della decadenza proposta dalla Giunta per le immunità e le elezioni di palazzo Madama, a seguito della condanna defintiva di Berlusconi per frode fiscale al processo Mediaset che la sentenza della Corte di Cassazione la scorsa estate ha reso defintiva.
La destra ha parlato di inapplicabilità della Legge Severino, perchè la condanna per frode fiscale contro Berlusconi si riferisce a reati precedenti all'entrata in vigore della legge. Il Senato, accogliendo la proposta della Giunta, ha invece confermato la piena legittimità e applicabilità delle legge (che venne approvata anche con il voto favorevole dell'allora PdL), che sancisce una norma di assoluta chiarezza: chi è condannato per reati gravi, come la frode fiscale, non può far parte del Parlamento! Vale per Berlusconi e vale per chiunque altro. Questi signori è bene che si abituino: la legge deve essere uguale per tutti.

Silvio Berlusconi era entrato in Parlamento poco meno di vent'anni fa: nel marzo del 1994. Quando scese in campo creando Forza Italia e vinse le elezioni, entrando alla Camera per la prima volta da Presidente del Consiglio. Da allora Berlusconi è sempre stato rieletto a Montecitorio fino alle elezioni di questa primavera che lo hanno visto per la prima volta farsi eleggere al Senato. Che ieri lo ha congedato dal Parlamento. Con questo voto Berlusconi perde anche l'immunità parlamentare a cui più volte è ricorso in questi vent'anni.

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