"Erano bestie mosse da un odio bestiale", dice ancora impaurita Giulia Urso, segretario della sezione che ha "tentato di parlare con quei ragazzi, capire le loro motivazioni, la loro protesta ma non mi stavano proprio a sentire, per loro ero il PD e basta e mi odiavano per questo".
"Ci urlavano fascisti, pezzi di m.... - dice ancora il segretario - hanno dato un pugno ad un militante che è rimasto ferito, hanno tentato di avventarsi contro le finestre per spaccarle ma hanno tutte le grate e non ci sono riusciti". Giulia Urso, assieme agli altri sei iscritti alla sezione, ha cercato di contenerli e di non reagire "ma quando ho visto che se la prendevano con i nostri simboli non ci ho visto piu'". Ma a quel punto, considerata la situazione che stava degenerando, la polizia ha detto ai militanti di chiudersi dentro la sezione. "Così abbiamo fatto, eravamo sequestrati. Mai successa una cosa così", dice un iscritto. Fuori gli incappucciati allora se la sono presa con i simboli appunto. Hanno divelto le bacheche dove vengono esposte le pagine dell'Unità e hanno usato le strutture in ferro come spranghe. E poi hanno imbrattato la vecchia targa della sezione (la sezione PCI dei Giubbonari), dove è incisa la falce e il martello. "Quei simboli sono rimasti anche con i DS, anche con l'Ulivo - spiega un militante - ora li hanno imbrattati, ci hanno scritto sopra No Tav e la A dell'anarchia". La targa della storica sezione, già Casa del Fascio, liberata nel '44 dai partigiani, oltre alla falce e il martello riporta la dicitura "Sezione Regola Campitelli - Guido Rattoppatore" e ricorda appunto un partigiano fucilato a Forte Bravetta. In serata Gianni Cuperlo, uno degli sfidanti alle primarie del PD che qui a Giubbonari ha vinto come in tutta Roma, va a dare la sua solidarietà di persona. "L'assalto alle sedi dei partiti è un comportamento fascista - dic e- tutti possono criticare il PD ma quello che e' successo non in questa sezione non si puo' tollerare". E il segretario Guglielmo Epifani esprime "riprovazione" per "azioni di estremisti che non ci intimidiscono".
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