domenica 15 giugno 2014

Renzi all'Assemblea nazionale PD: "Il 40,8% delle Europee ci richiama a una forte assunzione di responsabilità"

"Era dal 1958 che un partito non otteneva un risultato come quello del PD alle Europee: 40,8 %. Qualcuno ci ha criticato perché non abbiamo avuto una piazza per festeggiare. Vero, ma invito tutti noi a considerare quel risultato un investimento di responsabilità. Gli italiani ci hanno detto: non ce n'è più, bisogna cambiare l'Italia. E se fallite anche voi...".
E' l'incipit della relazione di Matteo Renzi in apertura dell'Assemblea nazionale del PD, all'hotel Ergife di Roma, durante la quale il leader dei democratici propone Matteo Orfini alla presidenza del partito: il leader dei Giovani Turchi viene eletto a larghissima maggioranza. Il segretario traccia il cammino delle riforme e dell'azione del governo su Ue, immigrazione, economia, giustizia scuola e Rai.
Dedicando solo in conclusione un passaggio dai toni molto duri a Corradino Mineo che lo ha definito un "bambino autistico" e all'opposizione interna al PD al piano di riforme del governo. Con MIneo che poco dopo si scusa con il premier e anche con il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: "In politica bisogna il pieno controllo di sè in ogni momento. Il segretario ha ragione, chiedo scusa a Renzi, al ministro Boschi, dei quali ho molta stima, e alle famiglie che hanno un problema con i loro bambini".
Parlando all'assemblea nazionale, Renzi passa all'analisi del risultato delle amministrative ed estende "a tutti i sindaci che sono stati eletti l'abbraccio più forte dell'intera comunità del PD". "Siamo felici di tutti i comuni vinti - aggiunge Renzi -, ma prendere Casal di Principe, il comune di don Peppe Diana, con una battaglia contro la Camorra è straordinario".
Renzi, in jeans e camicia bianca, fa un augurio anche agli avversari: "Un augurio di buon lavoro anche ai sindaci che ci sono stati strappati dal centrodestra e dal Movimento cinque stelle. Perché noi siamo uomini delle istituzioni".
"Il nostro modello d'Europa cambia le regole - dice Renzi tornando alla vittoria alle Europee -. Ma se non siamo nelle condizioni di modificare l'impostazione dell'Europa, è una delle più grandi occasioni che abbiamo perduto. Chi si candida alla guida della Commissione può dirci quale piattaforma propone? Il PD va in Europa non per farsi spiegare cosa deve fare. Ma per proporre con rispetto delle soluzioni che parlino di più alle imprese e alle famiglie e un pò meno a chi vive di rendita". Renzi spiega a tal proposito che il presidente del Consiglio d'Europa Herman Van Rompuy sarà a Roma mercoledì prossimo.
"Nel breve periodo, abbiamo un elenco imbarazzante di cose da fare - prosegue Renzi -: con il ministro Madia la riforma pubblica amministrazione, che si collega alla riforma del terzo settore. A proposito della riforma della Giustizia del ministro Orlando: il PD è quel partito che non ha paura di vincere la sfida sul garantismo, noi siamo garantisti sul serio. Non è accettabile l'idea che un avviso di garanzia sia sufficiente a mandare a casa un esponente politico. Ma con la stessa franchezza siamo quel partito che se uno di noi patteggia per un'operazione di finanziamento illecito gli chiediamo un passo indietro (riferimento a Orsoni, sindaco di Venezia, ndr)".
"E non abbiamo paura - sottolinea Renzi -a dire all'Anm che non è un attentato all'indipendenza delle toghe mettere un tetto ai loro stipendi. Ma se tra noi c'è qualcuno che sbaglia e non c'è fumus persecutionis, noi anche in campagna elettorale siamo pronti a votare l'arresto di uno di noi. Sul tema della Giustizia, sconti a nessuno". "Se c'è qualcuno tra di noi che ha notizie di reato, salga i gradini di un Palazzo di Giustizia e vada a raccontarlo ai magistrati".
"Ma alla magistratura - aggiunge il premier - chiediamo di rispettare ogni norma a tutela dell'imputato, nel rispetto della Costituzione. Noi vogliamo una Giustizia che funzioni, ma anche una Giustizia giusta".
"A settembre, dopo la riforma della legge elettorale, realizzeremo un impegno preso durante le primarie, un impegno vincolante e lo faremo d'accordo con esponenti maggioranza e parlamento: quello sui diritti civili".
"Ieri abbiamo licenziato il primo blocco per la semplificazione fiscale, contro il 'tafazzismo istituzionale' per cui in Italia bisogna spiegare come pagare le tasse" dice Renzi, passando al tema del sistema fisco.
"Chiediamo all'Europa di gestire l'operazione Mare Nostrum, che vi sia una corresponsabilità non economica ma politica" nella gestione dell'emergenza immigrazione".
"Entro fine luglio dobbiamo avere il coraggio di fare un provvedimento sulle infrastrutture in Italia - annuncia ancora Renzi -. L'apparato infrastrutturale si è basato su regole astruse e su sistemi di controlli che erano sistematicamente elusi. Saremo nelle condizioni di affrontare questa sfida solo se interverremo sul codice degli appalti e intervenendo per sbloccare infrastrutture bloccate da anni, che favoriscono varianti d'opera. Il nostro intervento sulle infrastrutture sarà uno degli interventi più forti della storia d'Italia".
La scuola come asset fondamentale, perché per Renzi , "non si esce dalla crisi solo normando il mercato del lavoro. Che è importante, intendiamoci. Senza il dl Poletti i lavoratori Electrolux sarebbero rimasti a casa, questo voglio dirlo, il ddl delega deve essere il più possibile innovativo, non deve avere il torcicollo ma deve avere il futuro. Ma dalla crisi esci se prendi il 40,8% e fai una sfida sulla scuola, se hai il coraggio di fare l'unica grande vera rivoluzione, che è quella educativa, partendo dalla scuola".
E Renzi all'assemblea del PD sottolinea come, "entro luglio" il governo interverrà sulla questione con un provvedimento di legge. "Educare gli italiani per educare noi". Una rivoluzione culturale che coinvolge la Rai. "Se deve essere servizio pubblico e non concorrenza al privato, la discussione sulla Rai va aperta sul serio. In questi anni i partiti sulla Rai hanno ceduto spesso a un atteggiamento: quello di pensare di avere un ruolo, di giocare un piccolo potere. La storia della Rai è il maestro Manzi, ma anche una presenza forte della politica persino nelle carriere dei giornalisti interni".
"Siamo a un bivio - sottolinea Renzi -. Basta col piccolo cabotaggio e la tribuna da offrire al politico di turno". Ma la Rai, aggunge, non può finire "in pasto al sindacato di turno che vive una realtà parallela. Con quel numero di dipendenti, quel numero di sedi regionali e quel potere pervasivo della politica non andiamo da nessuna parte".

Renzi si riserva nel finale la stoccata a Corradino Mineo: "A chi mi ha dato del bambino autistico: non è giusto per chi vive una situazione di sofferenza. Toccate pure me, ma lasciate stare i ragazzi disabili. Sono stati offesi i bambini disabili e le loro famiglie che soffrono".
"Non mandiamo via nessuno - aggiunge Renzi, toccando il tema del duro confronto sulla riforma del Senato che ha portato alla sostituzione di Mineo nella commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama -, ma non possiamo permettere a qualcuno di ricattare con la sua presenza la posizione del PD".

Renzi all'assemblea del PD sottolinea che ci sono "regole" per i membri delle commissioni parlamentari, è appunto il caso di Mineo, incassando un grande applauso dalla platea. "Se siamo avanti solo di un voto in Commissione, è legittimo che il singolo esprima la sua libertà di coscienza, ma ci faccia la cortesia di non mandare sotto la maggioranza in Commissione e di andare in aula ad esprimere il suo voto. Noi siamo un partito, non un movimento anarchico".

Renzi ufficializza la proposta di Matteo Orfini alla presidenza del partito: "Importante che non sia un esponente della maggioranza PD, perché nel partito ci si sta rispettandosi. Nelle prossime settimane mi piacerebbe che la segreteria fosse aperta a tutti quelli che vogliono starci".
La notizia era stata anticipata da fonti della maggioranza Dem, di Area riformista e fonti cuperliane. Dopo le dimissioni di Gianni Cuperlo, a primavera, il ruolo era rimasto vacante e nelle ultime settimane si erano intensificate le trattative per la successione.

Orfini: "Chiederò incontro con gli autosospesi". "Le decisioni della maggioranza vanno rispettate non perché ce lo dice il segretario ma per rispetto della nostra comunità" dice il neo letto presidente dell'assemblea del PD. "Un comunità che ci chiede di vivere democraticamente. Altro che centralismo democratico come ha scritto qualche editorialista", osserva Orfini sulla vicenda Mineo. "Io chiederò di incontrare gli autosospesi - annuncia Orfini - per cercare di superare questa empasse e recuperare il senso di comunità che ci ha consentito di rimetterci in piedi dopo che eravamo usciti a pezzi dalle elezioni".

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