mercoledì 21 gennaio 2015

Stili diversi!

Tanta pazienza per stare nel PD, ma anche chiarezza

di Giacomo Giacometti

Giustifico l’eccesso immesso nel titolo di questo scritto con il disagio che io vivo in questo momento politico importante, come forse troppi altri militanti del Partito Democratico.
Abbiamo in molti creduto e crediamo in un Partito di centrosinistra capace di coinvolgere grandi masse popolari e ceti medi produttivi per averli partecipi in un’alleanza di Governo che ci faccia andare oltre le disavventure uliviste di Prodi. Per questo abbiamo in molti creduto e, per quanto mi riguarda, continuo a credere, che la Segreteria Renzi possa essere la giusta strada.
E abbiamo sperato anche che, in  tutti, il ricordo di passate esperienze poco felici  facesse scuola per tutti coloro che nel Partito hanno responsabilità operative.
Per venire alle vicende di questi giorni faccio riferimento ai comportamenti di alcune persone non scelte a caso, che militano nel partito col compito di  servizio verso l’elettorato: il nostro Sindaco Nicola Iseppi, il Deputato Europeo Sergio Cofferati ed infine il cosiddetto Gruppo di parlamentari dissidente  sulla strategia  del Partito in materia di riforme istituzionali e legge elettorale.
Persone con compiti diversi, ma tutte sotto la stessa bandiera in cui si riconoscono milioni di persone che nelle elezioni europee hanno riversato su quel vessillo il 40% dei voti. Un Partito diretto da un Segretario regolarmente eletto dalle Primarie, che, guarda caso, è anche il Presidente del Consiglio che sa farsi valere in Europa, nel mondo e in Italia come dimostrano le buone prove date e i primi risultati raggiunti dopo meno di un anno dall'insediamento.
Ognuna delle persone dissidenti è ovviamente libera di esprimere opinioni contrarie, ma per farlo ha dei limiti dettati dalla appartenenza alla stessa “bottega” e ha la possibilità di usare le sedi democratiche previste dal Partito e non i giornalisti amici che spesso hanno l’interesse a favorire ed ampliare le diversità  per trasformarle in caos.
Guardando agli atteggiamenti dei tre soggetti citati, si noti che il Sindaco di un piccolo comune (Nicola Iseppi) che avrebbe mille motivi per protestare e lamentarsi anche del suo Partito per la condizione  della finanza dei piccoli Comuni, sta ogni giorno alla stanga, nonostante i sacrifici e la fatica, a fare gli interessi dei cittadini che lo hanno votato, dovendo anche compiere atti o assumere provvedimenti mal digeribili ma indispensabili che, se non ben gestiti, potrebbero mettere in gioco la soggettività e la storia del Paese.
Lui è lì, discute e magari esprime dubbi, ma lo fa nel Partito, ne parla negli organi comunali, ma non ricatta e non si mette alla finestra. 
Di contro ci troviamo l'on. Cofferati, già valente ma anche discusso dirigente sindacale, che come premio alla carriera, lui di Cremona, viene eletto Sindaco di Bologna, poi, dopo un mandato, a  ripremio della carriera viene eletto deputato europeo e, a “ri-ripremio”, rieletto per un 2° mandato parlamentare.
Gli è poi sembrato di avere anche il diritto di fare il Governatore della Liguria e si è candidato alle primarie, ma un’altra candidata lo ha battuto. Allora ha sollevato il sospetto dei brogli elettorali. Dopo avere verificato la consistenza dei brogli e la conferma del risultato, non si è rimesso alla stanga a tirare come gli altri ma si è chiamato fuori …dal Partito ma.non dal Parlamento Europeo.
Faccio notare la differenza tra Nicola e Sergio, (figli della stessa mamma PD).
Nicola non riceve nulla dal Partito se non incoraggiamenti e suggerimenti una tantum e richieste di tenere botta. Sergio ha ricevuto la solidarietà di tutta la minoranza del PD nazionale che ne ha fatto elemento da portare al tavolo nazionale dove si definiscono le riforme istituzionali e la nuova legge elettorale e dove si deciderà la Presidenza della Repubblica.
Quanta pazienza ci vuole per sopportare queste cose che però il Segretario Renzi non deve dichiarare chiuse per smorzare polemiche. Se hanno da scoppiare, scoppino!
Mi resta una speranza. Tra i membri della minoranza nazionale, c'è anche Pier Luigi Bersani che è persona saggia e tranquilla. Spero nella sua saggezza e in quella di Renzi.

Nessun commento: