domenica 15 febbraio 2015

Riforma costituzionale: come cambieranno le regole per i 'referendum'

La riforma costituzionale in discussione, porterà con sé anche delle novità per l'istituto del referendum, allo scopo – secondo il governo – di migliorare le funzioni di uno strumento che negli ultimi anni si è decisamente appannato, salvo alcune eccezioni.
Ecco quindi nel dettaglio cosa cambia per i referendum..

Raccolta firme
Nella prima stesura del ddl era previsto un innalzamento del numero di firme necessario per i referendum, da 500.000 a 1 milione. Questa norma non è passata, quindi resta il tetto minimo di mezzo milione di firme, ma se le firme raccolte saranno più di 800.000, si abbasserà il quorum necessario per l'approvazione dei quesiti. Non più il 50% più 1 degli aventi diritto, ma la maggioranza dei votanti all'ultima tornata elettorale. Per i referendum con numero di firme raccolte comprese tra 500.000 e 800.000 resta tutto uguale.

Referendum propositivi e di indirizzo
La principale novità del ddl è l'introduzione del referendum propositivo, che si andrà ad aggiungere a quello abrogativo (finora l'unico previsto dalla nostra legislazione, a parte quello costituzionale). I dettagli sono ancora da stabilire.

Leggi di iniziativa popolare

La prima stesura del ddl prevedeva un innalzamento da 50.000 a 250.000 delle firme necessarie per la presentazione di una legge di iniziativa popolare. Con l'approvazione di un emendamento, si è arrivati a una quota intermedia di 150.000.

Referendum abrogativo
Novità infine anche nel merito dei referendum abrogativi: nelle richieste di abolizione presentate sotto forma di referendum, non potrà essere esclusa solo una parte di una norma secondo quanto stabilito da alcune sentenze recenti della Cassazione.

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