L'Inno dei lavoratori (in origine, Il canto dei lavoratori, conosciuto anche come Inno del Partito Operaio Italiano*) è un canto operaio realizzato in Italia nella primavera del 1886.
Fu Filippo Turati, a comporre le quartine di ottonari del testo, che fu pubblicato su "La Farfalla", e, subito dopo, il 20 marzo, su "Il Fascio Operaio", organo del Partito Operaio Italiano. Il suo debutto era previsto durante una manifestazione da tenersi il 28 marzo 1886, che fu invece vietata dal governo. La prima esecuzione pubblica ebbe luogo, quindi, a Milano, il 27 marzo 1886, nel salone del Consolato operaio in via Campo Lodigiano, ad opera della Corale Gaetano Donizetti.
La partitura originale dell'"Inno dei Lavoratori" reca la dicitura sul frontespizio: parole di Filippo Turati, musica di Zenone Mattei, riduzione di Tino Pelosi.
(*) Il Partito Operaio Italiano nacque a Milano il 17 maggio 1882 su iniziativa del locale circolo operaio e della rivista "La Plebe", con un programma di lotte e rivendicazioni salariali. A promuovere la riunione fondativa a cui aderirono diverse associazioni operaie locali, fu Giuseppe Croce. Nel 1892 a Genova si trasformò in Partito dei Lavoratori Italiani, poi nel 1893 a Reggio Emilia in Partito Socialista dei Lavoratori Italiani. e nel 1895 a Parma in Partito Socialista Italiano.
ASCOLTA L'INNO DEI LAVORATORI
... PER CORO E ORCHESTRA
... PER CORO (VERSIONE INTEGRALE)
INNO DEI LAVORATORI
(il testo scritto da Filippo Turati)
Su fratelli, su compagne, / su, venite in fitta schiera: sulla libera bandiera / splende Il Sol dell'Avvenir.
Nelle pene e nell'insulto / ci stringemmo in mutuo patto, / la gran causa del riscatto / niun di noi vorrà tradir.
Il riscatto del lavoro / dei suoi figli opra sarà: o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
o vivremo del lavoro / o pugnando pugnando si morrà. o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
La risaia e la miniera / ci han fiaccati ad ogni stento / come i bruti d'un armento / siam sfruttati dai signor.
I signor per cui pugnammo / ci han rubato il nostro pane, / ci han promesso una dimane: la dima si aspetta ancor.
Il riscatto del lavoro / dei suoi figli opra sarà: o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
o vivremo del lavoro / o pugnando pugnando si morrà. o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
L'esecrato capitale / nelle macchine ci schiaccia, / l'altrui solco queste braccia / son dannate a fecondar.
Lo strumento del lavoro / nelle mani dei redenti / spenga gli odii e fra le genti / chiami il diritto a trionfar.
Il riscatto del lavoro / dei suoi figli opra sarà: o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
o vivremo del lavoro / o pugnando pugnando si morrà. o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
Se divisi siam canaglia, / stretti in fascio siam potenti; / sono il nerbo delle genti / quei che han braccio e che han cor.
Ogni cosa è sudor nostro, / noi disfar, rifar possiamo; / la consegna sia: sorgiamo / troppo lungo fu il dolor.
Il riscatto del lavoro / dei suoi figli opra sarà: o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
o vivremo del lavoro / o pugnando pugnando si morrà. o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
Maledetto chi gavazza / nell'ebbrezza dei festini, / fin che i giorni un uomo trascini / senza pane e senza amor.
Maledetto chi non geme / dello scempio dei fratelli, / chi di pace ne favelli / sotto il pie dell'oppressor.
Il riscatto del lavoro / dei suoi figli opra sarà: o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
o vivremo del lavoro / o pugnando pugnando si morrà.o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
I confini scellerati / cancelliam dagli emisferi; / i nemici, gli stranieri / non son lungi ma son qui.
Guerra al regno della Guerra, / morte al regno della morte; / contro il dritto del più forte, / forza amici, è giunto il dì.
Il riscatto del lavoro / dei suoi figli opra sarà: o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
o vivremo del lavoro / o pugnando pugnando si morrà. o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
O sorelle di fatica / o consorti negli affanni / che ai negrieri, che ai tiranni / deste il sangue e la beltà.
Agli imbelli, ai proni al giogo / mai non splenda il vostro riso: un esercito diviso / la vittoria non corrà.
Il riscatto del lavoro / dei suoi figli opra sarà: o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
o vivremo del lavoro / o pugnando pugnando si morrà. o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
Se eguaglianza non è frode, / fratellanza un'ironia, / se pugnar non fu follia / per la santa libertà;
Su fratelli, su compagne, / tutti i poveri son servi: / cogli ignavi e coi protervi / il transigere è viltà.
Il riscatto del lavoro / dei suoi figli opra sarà:o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
o vivremo del lavoro / o pugnando pugnando si morrà.o vivremo del lavoro / o pugnando si morrà.
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