mercoledì 3 febbraio 2016

Caccia. Al via la riforma della legge regionale

In Commissione Politiche economiche dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna arriva il progetto di legge della Giunta, necessario dopo il passaggio di alcune competenze venatorie dalle Province alla Regione. Molinari (PD) e Pompignoli (LN) nominati relatori di maggioranza e di minoranza. Subito gli atti per il calendario venatorio regionale, la modifica completa della normativa verso fine anno.

La commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, ha iniziato l’esame del progetto di legge di iniziativa della Giunta che contiene modifiche alla legge regionale per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria. La commissione ha nominato Gian Luigi Molinari (PD) e Massimiliano Pompignoli (LN) relatori rispettivamente di maggioranza e di minoranza. Inoltre, su proposta della presidente Serri, la commissione ha stabilito di abbinare all’esame della proposta di legge anche la petizione popolare per consentire che la caccia in forma vagante alla selvaggina stanziale con l’uso del fucile possa essere svolta solamente con l’ausilio del/i cane/i da caccia.
Il progetto di legge, ha spiegato l’assessore all’Agricoltura, caccia e pesca, Simona Caselli, ha lo scopo “di adeguare le norme regionali in materia di protezione della fauna selvatica e di attività venatoria alle novità legislative introdotte dalla recente riforma del sistema di governo regionale e locale”. In merito a tale materia, infatti, il riordino istituzionale “ha posto in capo alla Regione le funzioni di programmazione e pianificazione, di gestione amministrativa e di tenuta ed elaborazione dei dati, escludendo le attività di vigilanza, di applicazione delle sanzioni amministrative e di attuazione dei piani di controllo che sono state lasciate alle Province e alla Città metropolitana di Bologna”. Si tratta, pertanto, ha concluso, “di un atto fondamentale per approvare il Calendario venatorio regionale e consentire la gestione della caccia fino alla riforma integrale della legge regionale vigente, prevista, dopo un approfondito confronto con tutti i portatori d’interesse e il contributo di tutti i Gruppi assembleari, verso la fine dell’anno”.
Nel progetto di legge, ha poi evidenziato una dirigente dell'assessorato, sono state introdotte anche le deroghe in tema di specie cacciabili apportate dalla legge nazionale, le più significative delle quali riguardano “il divieto di catturare uccelli da utilizzare come richiami vivi e la possibilità, con precise modalità, di cacciare gli ungulati anche in presenza di neve”. Da correggere, infine, alla luce del collegato ambientale alla legge di stabilità approvata dal Governo, “le norme inserite per regolare gli appostamenti fissi e le altane”.
Manuela Rontini (PD) ha evidenziato “gli aspetti tecnici dell’allegato ambientale che dovranno servire da riferimento per le correzioni da apportare alle norme riguardanti gli appostamenti fissi e le altane sia per la caccia agli ungulati sia nel caso di altre attività di prelievo venatorio”.
Gian Luigi Molinari (PD), in qualità di relatore di maggioranza, ha assicurato “il massimo impegno per arrivare a proposte emendative del progetto di legge il più possibile condivise”.
La presidente Serri, richiamando “la necessità di avere al più presto uno strumento legislativo che renda operative le politiche regionali in materia di tutela della fauna selvatica e di attività venatoria”, ha invitato maggioranza e opposizione “a lavorare celermente insieme”.

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