martedì 12 luglio 2016

Renzi: “No allo spacchettamento del referendum”

In un lungo colloquio con Beppe Severgnini in diretta sul Corriere.it, il premier ha affrontato tutti i temi più caldi legati all’attualità politica

“Non apro più bocca sul mio futuro. Non entro più sul tema dello spacchettamento e sulla legge elettorale, su cosa farò da grande. Dirò soltanto che il Referendum è su un punto specifico: tra un parlamento più semplice e che costa meno, e uno più complicato e che costa di più. E secondo me anche l’elettore M5s voterà per ridurre le poltrone”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio, in un lungo colloquio con Beppe Severgnini in diretta sul Corriere.it. Il premier ha affrontato tutti i temi più caldi legati all’attualità politica, dal referendum costituzionale alla legge elettorale, dalle banche al tema dei migranti.


Data del referendum e ipotesi spacchettamento
Nove ottobre o attorno al 6 novembre. Sono queste le date ipotizzate da Renzi per il referendum costituzionale. Durante l’intervista, ha infatti precisato che la data della consultazione la stabilisce la Corte di Cassazione e ha aggiunto: “Se dovessi fare una scommessa direi a ottobre”, spiegando che “una volta che si sono presentate le firme e si sono concluse le procedure ci sono due mesi per fissare tra 50 e 70 giorni il referendum. Quindi – ha affermato – ragionevolmente ottobre. C’è chi dice il 9 ottobre e chi il 30 ottobre, anche se il 30 ottobre c’è il ponte, quindi lo escludiamo categoricamente”. Secondo Renzi dunque “se non è il 9 ottobre, a naso sarà il 6 novembre“.
Parlando poi dell’ipotesi di divisione in più quesiti, il premier si è detto scettico sull’eventualità di uno “spacchettamento” della consultazione per agevolare gli elettori e per evitare di trasformare il tutto in un voto sul capo del PD: “Si spacchetta a Natale – ha tagliato corto Renzi -. La decisione spetta alla Corte Costituzionale, ma in ogni caso è tutto riconducibile ad un’unica domanda: se vogliamo cambiare le cose oppure no”.

Italicum
Quanto alle modifiche alla legge elettorale, il premier risponde così: “Per me ora c’è una legge che prima non c’era, e con questa legge chi arriva primo governerà il paese. Se il Parlamento è in grado di farne un’altra si accomodi. Ma è un fatto che noi siamo partiti da una legge elettorale definita dal suo ideatore Porcellum”.

Banche, l’accordo con la Ue è “a portata di mano”
“C’è stato un grande dibattito in queste settimane, a mio giudizio il problema delle banche in Europa non è la banca italiana ma la questione del credito in Europa riguarda l’approccio da seguire su alcuni grandi temi. Ciò che mi preoccupa invece – aggiunge il premier – sono i derivati di alcune grandi banche europee. Mi preoccupano di più rispetto agli incagliati delle nostre banche. E poi – aggiunge – è chiaro che in Italia le banche si devono accorpare“. Infine rassicura i risparmiatori italiani affermando come “un accordo sulle banche, compatibile con le norme attuali, sia a portata di mano”.

Migranti, non possiamo accogliere tutti

Se scappi dalla guerra o da Boko Haram ti accolgo perchè siamo umani, ma non è possibile accogliere tutti, non è buonismo, sarebbe cattivismo dire si accolgono tutti. Non è pensabile poter accogliere tutti”. Ha affermato Renzi assicurando che i migranti “se in passato sparivano, adesso non possono più sparire perché li stiamo fotosegnalando e prendiamo le impronte a tutti, per la sicurezza. Io non credo che arrivino i terroristi con il barcone per fare gli attentati, ma c’è un problema di sicurezza. Dobbiamo avere anche il sistema di riconoscimento facciale, a tutti, italiani e no”.

Poi, per risolvere il problema dell’immigrazione, “bisogna lavorare nel lungo periodo a investire in Africa e l’Italia su questo sta lavorando. Io sono stato il primo presidente del Consiglio che ha visitato i Paesi sotto il Sahara, è impressionante questo fatto”.

Però, ha aggiunto, “quelli che stanno qua” in attesa di sapere se hanno diritto allo status di rifugiato “non li possiamo tenere strascicati per le strade, non può andare avanti così. In modo molto rapido dobbiamo trovare un meccanismo per cui permetti loro di fare qualcosa, un servizio alla comunità, ma non possono passare il tempo ad aspettare che arrivi qualcosa perché è disumano: pone un problema a loro ma anche ai cittadini perché un cittadino non è particolarmente felice quando vede bighellonare e non ha tutti i torti. Ci stiamo lavorando con il ministero dell’Interno”. Infine “alcuni si riportano a casa, per alcuni c’è il rimpatrio, all’incirca si sono stati 15 mila rimpatri” ma questo aspetto “deve essere gestito dall’Unione europea non dall’Italia”.

Innovazione, “Piacentini avrà il potere di uccidere gangli della burocrazia”
L’attuale numero due di Amazon, Diego Piacentini, prenderà servizio il 17 agosto a palazzo Chigi come responsabile della digitalizzazione dell’amministrazione italiana e secondo Renzi avrà “il potere di uccidere i gangli della burocrazia. In due anni deve portarci ad essere i più bravi di tutti nell’amministrazione digitale”. “Quanti mi hanno detto che io metto solo i miei amici nei posti di responsabilità? Ecco – risponde – Diego Piacentini non lo conoscevo. Ma in un posto di responsabilità come il capo dell’innovazione digitale ho messo il più bravo di tutti”.

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