Non è la prima volta che Matteo Salvini sceglie di indossare la maglia della polizia e di comparire in video per rilasciare dichiarazioni politiche dal solito sapore populista (era già successo l’anno scorso). Ieri però a Ponte di Legno il leader del Carroccio non solo lo ha fatto di nuovo, ma forse, con quella stessa maglietta indosso, è riuscito a dare (forse) il peggio di sé in quanto a odio e violenza.
E questa volta i poliziotti si sono fatti sentire e hanno preso le distanze da Salvini. Lo ha fatto Roberto Traverso, segretario del Sindacato di Polizia Siap di Genova, secondo il quale “non è accettabile che un politico come Salvini possa continuare a permettersi d’indossare spocchiosamente la divisa della polizia di Stato promettendo che una volta al potere utilizzerà poliziotti o carabinieri per una sorta di delirante demagogica e pericolosa ‘pulizia etnica’“.
Per il rappresentante sindacale “quello accaduto ieri è un atto gravissimo al quale purtroppo il Salvini ci sta abituando dopo la prima vergognosa messa in scena alla quale abbiamo assistito durante un inquietante comizio di un sindacato di polizia autonomo – ha scritto in una nota Traverso -. Si tratta dell’ennesimo atto provocatorio davanti al quale i poliziotti democratici prendono le dovute e doverose distanze”.
Anche per il segretario del Silp Cgil Daniele Tissone questo “è nuovamente intollerabile quanto inaccettabile come lo sono le frasi del tipo: ‘Quando saremo al governo polizia e carabinieri avranno mano libera per ripulire le città”.
“Salvini si rende conto oppure no di quello che dice?” si è domandato Tissone. “Polizia e forze dell’ordine stanno dalla parte dei cittadini e delle leggi, tra mille difficoltà e disagi ma, sempre e comunque, al servizio della nostra democrazia e dello stato di diritto. I poliziotti democratici – ha detto ancora Tissone -, respingono perciò al mittente l’appello di Salvini che, ancora una volta, ha perso un’occasione utile per tacere soprattutto se ripensiamo a quando Il suo partito era al governo e ai tagli miliardari alla sicurezza che ha prodotto e con i quali ci troviamo, nostro malgrado, giornalmente alle prese per garantire minimali standard di sicurezza con un’età media procapite elevatissima, scarsità in tecnologie e mezzi, credo che stavolta, Salvini abbia veramente passato il segno”.
Quello commesso da Salvini non è un reato. Ricordiamo, infatti, che si commette reato solo se si indossa una divisa delle forze dell’ordine completa di gradi perché si tratta di un atto abusivo dal momento che in quel momento si finge di rappresentare, generando confusione, un ufficiale o impiegato pubblico, un rappresentante di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario.
In ogni caso quello del leader della Lega resta un atto gravissimo, soprattutto perché indossando quella divisa Salvini continua a lanciare messaggi di odio e violenza che certo non aiutano la situazione in questo particolare periodo.
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