mercoledì 12 ottobre 2016

Ecco come sarà la legge di Bilancio

Sabato il varo da parte del consiglio dei Ministri
Sabato verrà presentato dal consiglio dei Ministri il provvedimento di economia più atteso dell’anno, la nuova legge di Bilancio. Avrà il compito di regolare la vita economica del Paese e a poche ore dal suo via libera sta prendendo una forma sempre più definita tra indiscrezioni, dichiarazioni ufficiali e ipotesi sempre più plausibili. Ma quali sono i pilastri su cui si basa la manovra, quanto vale e quando verrà approvata dal Parlamento in via definitiva?

I tre pilastri della nuova legge di Bilancio
L’obiettivo centrale per l’esecutivo sarà quello di sostenere la crescita. Negli ultimi anni l’Italia ha perso soprattutto investimenti, fa notare il responsabile Economia del Partito democratico, Filippo Taddei. Dal 2011 al 2014 gli investimenti sono scesi dal 21,5% al 16,5% del Pil per poi tornare a risalire al 17,5 soltanto dal 2015. “Siamo nella fase di recupero – sottolinea –, un recupero che va sostenuto”.

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Per questo il primo pilastro della nuova manovra riguarderà il sostegno agli investimenti e alla competitività. È in questa direzione che vanno i super ammortamenti per i macchinari e tutte le misure contenute nel pacchetto sviluppo, basato soprattutto sul piano “Industria 4.0”, le cui linee guida sono semplici: investimenti in innovazione e ricerca. Il tutto in chiave digitale.
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Ma se è vero che l’acquisizione di nuove tecnologie permetterà un vero e proprio rinnovamento del sistema produttivo, nell’idea dell’esecutivo, è anche vero che servirà un ricambio della forza lavoro, nuovi lavoratori in grado di assimilare l’uso delle tecnologie innovative il più velocemente possibile. “È anche in questa logica – sottolinea Taddei – che si inserisce l’altro pilastro della manovra, quello sulle pensioni”. La flessibilità in uscita, in parte, sosterrà infatti il pilastro degli investimenti visto che offrirà il margine di aggiustamento alle imprese per facilitare il turnover e il ricambio della forza lavoro.

Il pacchetto pensioni, su cui il governo punta molto, sarà suddiviso in tre parti. La cosiddetta Ape – l’anticipo pensionistico che come detto aiuterà anche gli investimenti – che permetterà soprattutto di aiutare le categorie in difficoltà per le quali il governo si accollerà tutte le spese. Poi c’è la parte che l’esecutivo considera di “equità”, come la quattordicesima, per chi già è in pensione. E infine, sempre nel pacchetto previdenziale, c’è la misura che permetterà di mettere insieme tutti i contributi senza spendere più nulla, un operazione che prima risultava molto onerosa.
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Parallelamente si porterà avanti il piano di riduzione fiscale, l’Ires scenderà al 24%, ci sarà un intervento aggiuntivo di riduzione dell’Irpef agricola.


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Sono poi previste una serie di risorse per sostenere la ricerca, anche con fondi di sostegno individuali; altri fondi aggiuntivi sulla scuola, come il bonus ai docenti e l’assunzione di 25mila insegnanti precari. Inoltre si dovrebbe trovare finalmente una soluzione per la vertenza che vede milioni di dipendenti pubblici in attesa del nuovo contratto collettivo. In questro caso dovrebbero essere stanziate risorse per circa 500 milioni di euro.

Nella nuova legge di stabilità troveranno posto anche interventi a sostegno dei nuclei familiari più disagiati. Tra le misure che potrebbero arrivare, ci sarebbe la riconferma del bonus bebè, voucher per gli asili nido, e sconti fiscali per prodotti, soprattutto alimentari, riservati alla prima infanzia.

Quanto vale la legge di Bilancio
L’ammontare della manovra è di 24,5 miliardi. Le voci di spesa si possono ricavare dalle tabelle depositate ieri dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso dell’audizione parlamentare. Il pacchetto più sostanzioso è legato, come noto, alla disattivazione delle clausole sull’Iva per 15 miliardi di euro e da cui deriverà una spinta “prudenziale” di 0,3 punti. Allo “sviluppo”, ovvero alla messa in sicurezza delle scuole, alle opere pubbliche, ad ecobonus e sismabonus ma anche alla conferma del bonus mobili, alla nuova Sabatini e al Fondo di Garanzia per le Pmi, saranno destinati 3,8 miliardi, mentre per il sociale (pensioni minime, famiglia e rinnovo dei contratti pubblici) saranno stanziati 3,15 miliardi. Per Industria 4.0, comprensivo dell’iperammortamento per l’innovazione, il governo pensa invece a 350 milioni il primo anno (che lievitano a 4,5 miliardi nel 2018).

Le coperture arriveranno in gran parte da “aumenti permanenti di gettito” e entrate Iva (oltre 8 miliardi e mezzo), da spending review e tagli (2,6 miliardi) e dalla voce “ulteriori coperture”. In tutto 18,4 miliardi. Su questo il governo non svela ancora i particolari, ma le indiscrezioni parlano, ad esempio, di vendita delle frequenze e di anticipo di gare dei giochi.

Ma per arrivare ai 24,5 miliardi, oltre a spending review e nuove entrate, il governo per il prossimo anno ha intenzione di portare il rapporto deficit/Pil al 2,4%. Certo, in questo modo la strada per raggiungere il pareggio di bilancio sarà un po’ più lunga e tortuosa del previsto, ma da un punto di vista politico equivale a ciò che il governo ha sempre chiesto a Bruxelles: meno austerità per dare più ossigeno e spinta alla ripresa, tenendo comunque in regola i conti dello Stato e mantenendo il rapporto deficit/Pil ben sotto il 3%.

Il percorso della manovra
La legge di stabilità verrà licenziata dal Consiglio dei ministri sabato 15 ottobre e presentata in Parlamento il lunedì (o al massimo il martedì) successivo. Contestualmente, la proposta di manovra sarà trasmessa alla Commissione Ue: secondo quanto stabilito dal calendario del semestre europeo, entro la metà di ottobre tutti gli Stati dell’Eurozona devono inviare le proprie proposte di bilancio a Bruxelles per un’analisi preventiva.

A quel punto, la Commissione prenderà qualche settimana di tempo per manifestare le proprie osservazioni ed esprimere il proprio giudizio. Parallelamente, il dibattito parlamentare interno sarà già iniziato con la presentazione della manovra di sabato prossimo. Dalla Commissione bilancio di palazzo Madama, il testo approderà prima nell’Aula del Senato e poi in quella della Camera per essere approvato in via definitiva entro Natale, dopo almeno due letture.

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