sabato 20 maggio 2017

Con il voto favorevole del PD è stato istituito il REI (Reddito di inclusione). E’ uno strumento di contrasto della povertà …al quale i M5S hanno votato contro. Loro sono per il “Reddito di cittadinanza”, una cosa confusa e insostenibile che non esiste in nessuna parte del mondo.

Il 9 marzo scorso il Parlamento - con il voto favorevole del PD e il voto contrario del M5S - ha approvato il “ddl povertà” che istituisce una misura universale di contrasto alla povertà, per favorire l’inclusione sociale e contrastare l’emarginazione, denominata Reddito di inclusione (REI): si tratta di una misura di reddito minimo assegnata ai nuclei familiari in condizioni di povertà assoluta, ovvero quelle famiglie che non sono in grado di acquistare quel minimo di beni necessari a condurre una vita dignitosa.
La misura REI si compone di un trasferimento economico subordinato all’accettazione da parte dei destinatari di un progetto personalizzato che deve prevedere alcuni obblighi (ricerca impiego, formazione, frequenza scolastica per i minori).



La proposta di legge del M5S, impropriamente definita “Reddito di cittadinanza”, è in realtà una proposta di legge di reddito minimo, simile nel funzionamento all’impianto del Reddito di inclusione approvato dal Parlamento. Differisce profondamente per la soglia di reddito al di sotto della quale è concessa la misura e per l’entità del trasferimento, essendo individuata a contrasto non della povertà assoluta, ma del rischio di povertà.
Tale scelta non è condivisibile, non tanto – e non solo - per la necessità di uno stanziamento ingente di risorse, ma perché incline a far scattare la c.d. “trappola della povertà”, vale a dire la maggior convenienza per le persone a ricevere il sussidio (come detto molto alto nella proposta del Movimento Cinque Stelle, anche per effetto di moltiplicatori che sovrastimano la presenza di più componenti nel nucleo familiare) piuttosto che attivarsi alla ricerca di un lavoro.

LE DIFFERENZE TRA REDDITO MINIMO E REDDITO DI CITTADINANZA
- Reddito minimo: è una prestazione monetaria erogata solo ai bisognosi, sulla base di una prova dei mezzi. L’importo è differenziato a seconda delle risorse dell’individuo, per il raggiungimento di un reddito “soglia” che deve essere garantito a tutti. Spetta dunque solo a coloro che si trovano sotto questa soglia.
Il reddito minimo d’inserimento è uguale al reddito minimo ma prevede in più che sia condizionato all’accettazione di progetti di inserimento socio-lavorativo per i beneficiari (è il caso del nostro Reddito di Inclusione).
In varie forme e declinazioni, è presente da anni in tutti i paesi europei tranne Italia e Grecia. Da oggi anche in Italia (in Grecia è in via di approvazione).

- Reddito di cittadinanza: è un reddito di base elargito dalla comunità a tutti i suoi membri su base individuale, senza prova dei mezzi o richiesta di lavoro. L’importo è uguale per tutti, a prescindere dal reddito.

Non esistono esempi concreti di applicazione del cosiddetto "reddito di cittadinanza" in nessun paese del mondo (tranne un esempio limitato in Alaska e una sperimentazione molto limitata in Finlandia).

Per approfondire la conoscenza del REDDITO DI INCLUSIONE, leggi le notizie già pubblicate sul blog del PD di Casola Valsenio:
https://pdcasolavalsenio.blogspot.it/2017/03/per-la-prima-volta-una-misura.html
https://pdcasolavalsenio.blogspot.it/2017/04/firmato-il-reddito-di-inclusione-ecco-i.html
https://pdcasolavalsenio.blogspot.it/2017/03/approvata-la-legge-sulla-poverta-un.html

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