martedì 28 novembre 2017

In questi giorni due articoli di grandi testate internazionali hanno posto il tema dell'inquinamento della campagna elettorale in Italia

In questi giorni due articoli di grandi testate internazionali hanno posto il tema dell'inquinamento della campagna elettorale in Italia. Davanti alle prove del New York Times,
il blog di Beppe Grillo ha reagito con il consueto stile gridando al complotto, ovviamente complotto "degli amici di Renzi". Stanno messi male, non c'è dubbio.
Noi non gridiamo al lupo. O alla potenza straniera. Non evochiamo la Russia o Trump. Non proponiamo leggi nuove da approvare in fine legislatura. Non evochiamo nemici immaginari
Diciamo semplicemente a chi vive di bufale e propaganda sul web che ci siamo stancati di essere presi in giro. Il problema non è il viaggio in Lamborghini o la foto ritoccata: è l'idea che il web possa diventare territorio di conquista per i falsari. Questo è inaccettabile. E non lo permetteremo. Perché il web è il luogo dove passano molto tempo i nostri figli e questa battaglia è per loro, non solo per la prossima campagna elettorale. Del resto abbiamo già visto i danni che si possono fare sui vaccini o - notizia di ieri - sull'anoressia.
La battaglia politica acquisisce invece più significato dopo che è emerso uno strano rapporto 
che lega adepti del Movimento Cinque Stelle a sostenitori di Salvini.
Rapporto anche economico? Non tocca a noi dirlo. A noi basta solo una riflessione: chi vuole inquinare il dibattito politico ci troverà fermamente dalla parte della verità. Se gli altri partiti politici vogliono fare altrettanto non importa che gridino al complotto: basta che dimostrino la propria trasparenza. Sono in grado di farla? Me lo auguro, glielo auguro.
Abbiamo già pagato prezzi altissimi agli spacciatori di bufale per far ancora finta di nulla.
Di conseguenza ogni quindici giorni il PD presenterà alla stampa un proprio report sull'argomento. Ci saranno numeri e fatti e ognuno si farà una propria opinione. Nessuno di noi evoca Russiagate, nessuno di noi chiede leggi per la censura, nessuno di noi fa soldi sul web. Tutti noi chiediamo semplicemente di difendere la libertà degli elettori e dei nostri figli: semplice, no?

(Enews di Matteo Renzi, 27 novembre 2017)

https://www.davidpuente.it/blog/2017/11/27/il-24-novembre-2017/ 

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