venerdì 30 marzo 2018

Dario Nardella: “Dobbiamo fare reset e cambiare tutto”

Il Foglio, ha intervistato Dario Nardella, Sindaco di Firenze. “Il PD dal 2008 ha perso 6 milioni di voti e li possiamo recuperare solo se inchiodiamo i Cinque stelle sulla coerenza e i fatti”.

“Le elezioni sono state uno tsunami sociale e politico per tutta l’Italia. Se non capiamo che c’è stato un cambiamento di epoca, allora rischiamo di condannarci all’estinzione”.
Perché il rischio c’è, lo vedono tutti ed è il nemico da sconfiggere. Lo sa anche Dario Nardella, che in un’intervista a David Allegranti su Il Foglio, cerca di guardare avanti e superare i “tatticismi  e personalismi e prepararsi per un periodo non breve di opposizione”. La discussione all’interno del Partito si sta accendendo ma, come ha precisato Graziano Delrio non riguarda la linea da tenere (cioè stare all’opposizione) “ma sul come svolgere questo ruolo. Una discussione legittima che faremo dopo le consultazioni”.


Ricominciare da zero
La priorità per Nardella è quella di rimettere in sintonia il Paese con il PD, perché quel rapporto si è rotto, non solo per colpa di Renzi: “Dobbiamo tornare ad ascoltare con umiltà le ansie e le preoccupazioni della gente, trasmettendo a tutti l’idea che i loro problemi sono anche i nostri. Ora non abbiamo più la camicia di forza della responsabilità di governo con la quale si dovranno confrontare altri. Abbiamo bisogno di tornare a respirare, di tornare nelle province più dimenticate, ai confini del paese, nei piccoli borghi”.
E così resettare il PD, o forse riportarlo alle origini, potrebbe essere addirittura una grande opportunità. “I Cinque stelle – dice il sindaco di Firenze- dovranno fare i conti con le tante promesse e il dovere di rispondere ai cittadini. Qui il PD può trovare uno spazio straordinario, ma la precondizione è capire che cos’è successo” il 4 marzo.

Cosa è successo il 4 marzo?
Il nodo per Nardella sta tutto qui: “Abbiamo smesso di fare selezione e formare gruppi dirigenti, a partire dai territori. Nel Mezzogiorno, da quando è nato il PD, abbiamo preferito appaltare ai capibastone e ai signori delle tessere l’azione e la progettualità politica". “Abbiamo così allontanato le nuove generazioni  e la società civile - conclude Nardella -. Che c’era la crisi dei circoli e delle sezioni lo sapevo da quando ho iniziato a fare politica. Ora dobbiamo ricominciare da zero”. Insomma, “dobbiamo tornare a parlare di temi come l’ambientalismo, dobbiamo affrontare questioni irrisolte come burocrazia, legalità, sicurezza. Tornare a parlare di città. Dobbiamo capire che è finita un’epoca politica e sociale: non ci sono più ricette che partono dalle categorie del Novecento".

Per Nardella gli errori fatti sono evidenti e devono essere da monito per il futuro: “Se pensiamo di combattere i 5 Stelle rinfacciando loro ‘inciuci’, dicendo che Di Maio non sa usare il congiuntivo o sfottendolo per il curriculum non abbiamo capito niente. Anche perché se perdono credibilità non è automatico che ne guadagniamo noi”.
Il riferimento è anche al passato e all’arroganza della superiorità di un certo centrosinistra contro il berlusconismo: non commettiamo “l’errore che la sinistra fece a suo tempo considerando stupidi o in malafede gli italiani che scelsero Berlusconi”. E’ l’ora di prendersi le proprie responsabilità: “Il PD dal 2008 ha perso 6 milioni di voti e li possiamo recuperare solo se inchiodiamo i Cinque stelle sulla coerenza e i fatti”.

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