lunedì 29 novembre 2021

pER CAMMINARE INSIEME …La mozione politico-programmatica di Luigi Tosiani, Candidato a Segretario regionale PD Emilia-Romagna

 

PREMESSA

Dopo quasi due anni di pandemia mondiale, l’Italia è pronta a ripartire con slancio, consapevolezza, determinazione. E la politica deve fare altrettanto, recependo a pieno gli spunti di riflessione che questa situazione straordinaria ha suggerito per rigenerarsi ed essere pronta a cogliere i mutamenti, le risposte, le innovazioni che in particolare dal punto di vista tecnologico hanno cambiato l’approccio dei cittadini alla vita lavorativa, politica, associativa. La pandemia ha messo a nudo le fragilità e le piaghe ataviche del nostro Paese, ma nel contempo anche l’alto senso di responsabilità e la vocazione solidaristica che contraddistingue la nostra comunità nazionale. L’Emilia-Romagna ha dato, ancora una volta, una risposta laboriosa, orgogliosa, generosa, anche nei momenti più difficili e nelle situazioni più complesse. Ed è in questa fase che la politica e i partiti devono accettare la sfida del cambiamento, di una rigenerazione capace di tenere assieme la dimensione ideale e la capacità concreta di trovare forme nuove, nuove risposte alle istanze dei cittadini, traendo il meglio dall’esperienza importante del governo Draghi e della grande occasione rappresentata dal PNRR, nel solco di un nuovo e proficuo slancio europeista.

pER una buona Regione

Un partito capace di esprimere qualità nell’azione amministrativa non esaurisce la sua funzione, perché costituisce il cuore pulsante della nostra democrazia, come da dettato Costituzionale, attraverso la sua comunità. È proprio dalla comunità che vogliamo ripartire. Una comunità che non possiamo disperdere e che costituisce il vero valore aggiunto e caratterizzante del PD. L’emergenza pandemica ha stravolto i programmi, gli obiettivi, le priorità con cui guardavamo al nostro futuro. Ci siamo trovati spaesati di fronte ad un momento unico nella storia repubblicana. L’Emilia Romagna ha dovuto affrontare una sfida epocale, essendo stata colpita nel profondo dal Covid-19. La grande sfida che ci apprestiamo ad affrontare richiede il nostro doveroso impegno nel non lasciare indietro nessuno. L’Unione Europea, anche grazie all’apporto delle forze socialiste e democratiche, ha dato una risposta concreta alle difficoltà derivanti dalla crisi pandemica, ciò non toglie che l’azione comunitaria sia ancora in parte limitata da vincoli che non permettono la piena realizzazione del sogno europeo. In questi mesi si sta svolgendo la Conferenza sul Futuro dell’Europa, cercheremo di esserci, con i contenuti di un territorio che guarda verso Bruxelles. Il PNRR, la ripresa economica, la sfida di fare del nostro territorio uno dei più avanzati sui temi dell’innovazione, dell’educazione e della conoscenza, l’impegno sulla giustizia e la protezione sociale, la scelta di sostenere il lavoro – sicuro, dignitoso, protetto - costituiscono l’ambizione di un territorio che cresce, accoglie, mettendo in campo il tentativo di restituire la visione e la speranza persa nei giorni bui di marzo 2020.

pER i territori

Ogni territorio della nostra Regione rappresenta un patrimonio da preservare, rinnovare, coltivare, integrare in un sistema regionale sempre più capace di fare rete, per competere nella sfida globale, con le aree più sviluppate del Paese e non solo. Necessitiamo di un PD capace di valorizzare una classe dirigente territoriale di amministratrici e di amministratori di assoluto valore, che con capacità e dedizione sono al servizio di un territorio e di una comunità politica che da questo lavoro trae forza. Un Partito Democratico che riconosce le specificità territoriali, che sostiene e si rafforza delle peculiarità di ogni singolo circolo, ed è capace di guidare un percorso collettivo, un Partito dell’Emilia-Romagna, appunto, coeso, solidale, ambizioso. Una comunità che dal territorio offra il suo contributo alla discussione nazionale, sui contenuti e sulle proposte, consapevole del ruolo che insieme possiamo svolgere. Vogliamo costruire un Partito Democratico che investe nella sua funzione di rappresentanza politica e sociale. Siamo convinti che recuperare la passione per la politica e definire con chiarezza il profilo identitario e valoriale del PD ci permetterà di porre le basi per continuare a recuperare sempre più un contatto con le persone, la capacità di rappresentarle. Il nostro progetto vuole essere un punto di partenza, un cantiere aperto, un percorso di ascolto che riparta dalle periferie urbane e dai territori di frontiera della nostra regione. Pensiamo alle specificità della nostra montagna, ma in senso più ampio a tutti i territori di “cerniera”. Questa riconnessione, questa funzione territoriale sarà una delle grandi sfide del nostro mandato. Va chiusa la rappresentazione, vera solo in parte negli ultimi anni, del Partito della ZTL. Questo Congresso sarà fondamentale per restituire ossigeno ai nostri circoli, con un percorso di ascolto che costruiremo con un modello organizzativo che sarà permanente, per tutta la durata del mandato. Un Partito della prossimità, che accetta la sfida di stare lì dove insistono difficoltà, bisogni, nella cesura tra garantiti e non garantiti, con il coraggio di non rinchiudersi nelle certezze ma di rappresentare la complessità di questo tempo, scegliendo quale parte rappresentare, dove stare. Una forza politica capace di coniugare presidio politico sui contenuti e presidio fisico dei luoghi, di aprirsi alle energie migliori della società e del territorio senza perdere la propria identità.

pER la nostra comunità

Un Partito davvero Democratico, che coinvolge gli iscritti e gli elettori sulle scelte importanti, anche attraverso gli strumenti statutari di consultazione mai attivati, capace di aprirsi al contributo di chi aspetta di essere coinvolto, di partecipare, di esserci. Nella tradizione di queste terre c’è la capacità di tenere assieme la nostra anima, i nostri valori, con gli strumenti necessari a realizzare le idee, a tenere assieme identità e concretezza. È proprio la peculiarità dei nostri territori che può spingere questo partito nel tentativo di porre argine alle disfunzioni della società liquida. Il mondo globalizzato ha generato ed accentuato diseguaglianze ben prima della pandemia. In questo schema ci sentiamo sempre più qualcuno e sempre meno parte di qualcosa. È di questo che dobbiamo con coraggio occuparci, ricostruendo spazi di condivisione, discussione democratica e di confronto. L’Emilia-Romagna è da sempre territorio di sperimentazione sociale, accoglienza e cooperazione, vogliamo rendere questi elementi faro della nostra azione politica al fine di costruire per le persone la battaglia contro l’individualismo. Nei prossimi anni lavoreremo per rigenerare la nostra comunità dopo che questo tempo ha messo a dura prova la nostra struttura territoriale, che andrà preservata e cambiata, ricostruita e modellata su nuove istanze, mettendo al centro la necessità di un PD capace di produrre contenuti, proposte, dibattito; di stimolare, sostenere ed aiutare le amministrazioni che abbiamo l’onore e l’onere di rappresentare, di esserne lealmente al fianco senza perdere capacità di analisi e prospettiva. Sarà un nostro grande obiettivo quello di ridare centralità agli organismi dirigenti, riappropriandoci di un metodo che valorizzi territori ed iscritti.

pER una politica che si organizza

Un Partito Democratico dell’Emilia-Romagna che mette al centro della propria azione politica i circoli, le federazioni provinciali, veri e propri affluenti della proposta politica, stimolati da organismi capaci di produrre discussione e proposte. Un PD che sceglie di investire con forza nel suo biglietto da visita più bello, le nostre Feste de l’Unità e i tanti momenti di autofinanziamento; tradizione, innovazione, apertura, caratteristiche che dobbiamo rimarcare e rilanciare con forza, anche attraverso momenti che danno senso all’impegno per la comunità e ci danno la possibilità di incontrare le persone, di lasciarci contaminare dalle tante realtà che animano i nostri territori, che scelgono le Feste come momenti di confronto, incontro, scambio. Caratterizzarci come il partito dei contenuti, dell’analisi e delle proposte, sarà un modo per valorizzare la nostra azione politica. Per questo motivo istituiremo Dipartimenti tematici su scala regionale, supportati dalle tecnologie che accorciano le distanze e favoriscono il confronto perenne e lo scambio di best practices tra le varie federazioni provinciali. Abbiamo spesso guardato con timidezza l’avvento dei Social network e il mondo digitale, comprendendo con grande ritardo quanto le nuove piazze del XXI secolo siano uno spazio che non va trascurato, bensì presidiato. Cercheremo di sensibilizzare tutto il nostro partito sul tema, interrogandoci su come veicolare al meglio gli strumenti social, costituendo community digitali che favoriscano il confronto continuo dei nostri iscritti e militanti, rinnovando così la macchina organizzativa, competitiva e dinamica. Questo sforzo sarà, inoltre, fondamentale per coinvolgere le generazioni under 30 sulle quali dobbiamo investire con maggiore decisione. In un PD che ha l’ambizione di essere sempre più scelto dai giovani e giovanissimi lo strumento delle Agorà rappresenta occasione di apertura e di democrazia partecipativa; per questo motivo nei prossimi mesi metteremo in campo uno sforzo al servizio di questa preziosa opportunità. Per garantire un futuro al nostro partito e costruire una nuova classe dirigente, promuoveremo iniziative ed una scuola di formazione permanente, su scala regionale, con un investimento forte nella comunicazione politica. Le nostre ragazze ed i nostri ragazzi saranno linfa vitale per le sfide dei prossimi anni, protagonisti di quell’incontro tra generazioni del quale ci sentiamo interpreti.

pER un PD utile, forte, radicato

Un Partito Democratico che rinuncia definitivamente all’isolamento ed investe con convinzione in coalizioni larghe, politiche e civiche, è anche un partito impegnato nelle battaglie per la giustizia sociale, la transizione ecologica, per una nuova stagione di diritti sociali e civili, per una società più equa e giusta. Abbiamo bisogno di un nuovo Centrosinistra da costruire nella società. Non egemoni, ma certamente protagonisti generosi in questo campo, con candidature credibili ed all’altezza, con programmi chiari ed ambiziosi, con alleanze da costruire non per mera riproposizione di alchimie nazionali ma per volontà che si sostanzia dal basso. Questo progetto, vincente nella sfida regionale che ha riconfermato il Presidente Bonaccini e nelle ultime amministrative, sarà lo schema di gioco per le prossime ed importanti sfide elettorali. 

pER L’EMILIA-ROMAGNA

La Politica che si organizza, che sceglie, che combatte. Un Partito Democratico forte, dalla parte delle persone, dalla parte dell’Emilia-Romagna.

pERsone

La nostra ambizione è quella di un territorio che cresce, accoglie, si sviluppa senza lasciare indietro nessuno. Stiamo attraversando una grande trasformazione che ci permette di riscrivere le nostre mappe e ridefinire il nostro orizzonte, con la consapevolezza che è cresciuta l’esigenza di avere maggiori tutele e garanzie. Le scelte in materia di diritti e libertà, non discriminazione, contrasto alla violenza e politiche di genere sono aspetti centrali dell’identità del Partito Democratico che è per la loro piena realizzazione e l’avanzamento degli stessi in ogni ambito. Dai diritti civili ai diritti sociali, a quelli legati alla dimensione del lavoro. Promuovere l’uguaglianza ed estendere gli ambiti dei diritti e delle opportunità, perché la qualità di una democrazia si misura anche su questo.

pER le donne

Un nuovo femminismo sta attraversando il mondo e il nostro Paese. Dalle battaglie delle donne abbiamo appreso in questi anni la necessità di un diverso modo di governare le istituzioni, che non si impone dall’alto, che rifugge le prevaricazioni e i sotterfugi senza per questo essere meno incisivo, ma che privilegia invece la cura e le relazioni tra le persone. L’Agenda 2030 pone il raggiungimento della parità di genere come un obiettivo principale. La questione femminile è, infatti, la vera sfida odierna al centro della programmazione del Next Generation EU. La stagione politica del Women New Deal che le Democratiche hanno promosso a tutti i livelli un anno fa, sarà perseguita e alimentata ad ogni livello, con il contributo di tutti e tutte. Sarà il nostro punto fermo nella costruzione di una società ed un sistema più giusto per tutte e tutti perché tanta parte della fragilità e arretratezza che frena lo sviluppo deriva dalle disparità persistenti tra donne e uomini e dalle discriminazioni agite ogni giorno. Necessitiamo di una presenza femminile che sia responsabile e decisionale, effettiva e indipendente, e che rappresenti un nuovo sguardo sul mondo, sull’ambiente, sull’economia, sulla società, sulla vita, uno sguardo capace di correggere molte delle contraddizioni che popolano la modernità. L’Emilia-Romagna è una Regione all’avanguardia per l’impegno a favore delle donne ed ha compiuto innumerevoli passi avanti sul piano delle pari opportunità, sostenendo l’impiego femminile, a partire dal Patto per il lavoro e il Clima. Tuttavia la pandemia ha colpito in modo drammatico proprio il lavoro delle donne - su 37mila posizioni dipendenti perse, oltre 22mila sono state femminili, pari al 60% - invitandoci a riflettere sulla strada ancora da percorrere. Occorre favorire una presenza delle donne più ampia, paritetica, nelle istituzioni, con riguardo speciale ai ruoli apicali, garantendo politiche di welfare familiare. Conciliare i tempi di vita, cura e lavoro, anche attraverso politiche attente alle esigenze delle famiglie e promuovere la condivisione del lavoro di cura familiare tra uomini e donne restano aspetti centrali per affrontare il tema della parità di genere. Il tema della conciliazione è un tema trasversale e indispensabile per lo sviluppo sociale ed economico sostenibile del Paese, in quanto non si tratta di misure destinate solo all’universo femminile, ma in grado di rispondere ai bisogni di uomini e donne, alla luce della trasformazione avvenuta nel mercato del lavoro e nell’organizzazione della società. La parteci-pazione femminile all’economia e al lavoro ha un riflesso sulle scelte e sui bilanci familiari e, in ultima analisi, sulle strategie di ripresa e sull’economia nel suo complesso. Nei prossimi anni il raggiungimento della parità nella partecipazione ai diversi settori economici, il problema del divario retributivo e pensionistico, lo squilibrio di genere nel processo decisionale e nella politica saranno al centro delle azioni che il PD dell’Emilia-Romagna intende portare avanti. Inoltre, il contrasto della violenza di genere deve essere una grande priorità del Pd. Rafforzare il sistema di garanzie e della repressione è necessario, ma è urgente un cambiamento culturale: occorre educare al rispetto, all’autodeterminazione, alla libertà e alla differenza sconfiggendo la cultura che produce violenza e contrastando gli stereotipi. Dobbiamo potenziare le politiche di prevenzione, aumentare la presenza dei centri antiviolenza e il lavoro di rete nel territorio, rafforzando i percorsi di autonomia, a partire da quella economica e abitativa, delle donne che hanno subito violenza.

pER i giovani

I giovani, la loro occupazione e la loro emancipazione, sono il cuore della nostra agenda politica. In questa fase di progressivo cambiamento è aumentato anche il gap tra generazioni. La demografia, del resto, rispecchia questo andamento. L’ascensore sociale non funziona. Occorre dunque un nuovo patto tra generazioni per riconoscere tanto il diritto alla longevità quanto il diritto al futuro per i più giovani, dove il pubblico, insieme al terzo settore e al privato sociale favoriscono la cura, l’assistenza, la vita attiva e l ’ a u t o n omi a , a n c h e i n u n a p r o s p e t t i v a intergenerazionale. L’investimento sul sistema scolastico-formativo è un fondamentale argine alla deriva sociale, sarà perciò necessario investire sul dopo, sul tema della povertà lavorativa. E servirà un rafforzamento della rappresentanza giovanile. Negli ultimi anni, ad esempio, sono stati proprio i nostri ragazzi a scuotere le coscienze, ponendo il tema del clima al centro del dibattito politico. Il previsto aumento delle temperature globali è destinato a influenzare la vita sul nostro pianeta in modo drammatico. Il cambiamento climatico può dividerci. Il Partito Democratico deve convintamente investire nella questione ambientale come tratto identitario, attraverso una campagna forte e coraggiosa, così come tracciato dalla Cop26.

pER la salute

La Sanità pubblica, fortemente ancorata al territorio, ci ha permesso di reggere l’urto, di poter contare su una rete fatta da professionisti straordinari, donne e uomini di cui essere infinitamente orgogliosi; non è vinta questa battaglia, ma possiamo vedere la luce in fondo al tunnel, grazie alla campagna vaccinale, alla responsabilità dei cittadini, alla consapevolezza che coinvolge ognuno di noi. L’Emilia Romagna ha costruito nel tempo il suo sistema sanitario superando la tradizionale divisione tra politiche sociali e politiche sanitarie, integrandole tra loro, con un ruolo strategico dei Comuni, come presidio fondamentale della salute dei cittadini, permettendo alla sanità dell’intera Regione di divenire un punto di forza e di eccellenza. Nonostante ciò, l’arrivo della pandemia e le migliaia di vittime hanno inferto un durissimo colpo alla nostra comunità. I mesi terribili che abbiamo affrontato e gli effetti devastanti dell’emergenza sanitaria hanno posto in risalto l’esigenza di una concezione più ampia della salute e del benessere, inteso come fisico, psichico e sociale. L’andamento demografico suggerisce, inoltre, la promozione di un nuovo welfare di prossimità, potenziando l’assistenza domiciliare, rafforzando la medicina territoriale e la telemedicina.

pER il lavoro e la società

La pandemia, se dal punto di vista sanitario ha colpito tutti, indistintamente, dal punto di vista sociale ha messo a nudo, anzi acuito, fenomeni come disuguaglianze, precariato, povertà. Ecco perché una forza politica di Centrosinistra, riformista e progressista deve ripartire e porre al centro della propria azione il tema del lavoro. Il Covid-19 ha causato la perdita di 678.000 posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione che nel settembre 2021 si aggirava intorno al 9,2%. Sarà, dunque, necessario porre in essere un piano di interventi di protezione sociale, di investimenti e di crescita occupazionale, grazie anche ai fondi del PNRR. Bisognerà dare slancio e vitalità alle politiche attive per il lavoro con un sistema serio ed efficiente di riqualificazione professionale. Un sistema capace, altresì, di contrastare un fenomeno purtroppo sempre crescente, quello degli infortuni e vittime sul lavoro, investendo nella sicurezza e nei controlli. Sicurezza e legalità, parole che vanno declinate anche all’interno di un vocabolario e di un sistema valoriale di centrosinistra, impedendo che sia questo terreno fertile appannaggio delle destre, dispensatrici di ricette spesso nocive. Sarà fondamentale operare sul l’idea di prevenzione, di controllo sociale e di comunità, ma soprattutto, sarà indispensabile intervenire anche sulla formazione, sulla cultura, sull’educazione e sulla scuola, perno fondamentale di un collaudato sistema di welfare, capace di emancipare la coscienza civica collettiva. Migliorare la formazione post lauream ed il funzionamento dei tirocini, che rischiano in alcune situazioni di rendere ancor più precario il mercato del lavoro. Questa pandemia ha, però, prodotto anche un notevole incremento degli indici di povertà. Non bisogna lasciare indietro nessuno, garantendo sostegno e protezione agli ultimi. Imprescindibile è stato l’apporto in questa fase (e non solo) degli enti di no-profit, del volontariato e del Terzo settore, sempre attivi in una regione come l’Emilia-Romagna connotata da un profondo senso altruistico e solidaristico. Combattiamo in modo fermo e deciso i comportamenti discriminatori e disumani che vediamo verificarsi ai confini della Polonia e che la recente cronaca documenta ogni giorno

pER l’economia e lo sviluppo

La fase che stiamo attraversando è senza dubbio caratterizzata da due fenomeni di assoluta preminenza: la digitalizzazione e la transizione ecologica. La pandemia ha mostrato l’impellente necessità di investire in sistemi tecnologicamente avanzati, pensiamo a progetti come il nuovo Tecnopolo di Bologna, vero e proprio hub della ricerca e dell’innovazione del Paese. Molti sono i progressi portati avanti in tal senso sia in ambito economico che sociale. La sfida sarà quella di garantire pari opportunità a tutti rispetto all’accesso a queste nuove tecnologie. La transizione ecologica rappresenterà la vera leva del cambiamento, nell’ottica dello sviluppo sostenibile, capace di coniugare la dimensione economica con quella sociale ed ambientale. Per queste ragioni risulta prioritario ripartire dalla terra, dalla sua autenticità, valorizzando il sistema agricolo e agroalimentare, un indiscutibile punto di forza della nostra regione. L’agroalimentare rappresenta un settore chiave dell’economia del Paese, leader in Europa per valore aggiunto agricolo. Cuba circa 522 miliardi di euro, pari al 15% del PIL nazionale, con indici in controtendenza e dati occupazionali in crescita soprattutto per quanto riguarda i giovani dai 15 ai 34 anni. La messa in campo di interventi specifici e l’integrazione delle risorse regionali e nazionali rappresenta un obiettivo cardine anche per la valorizzazione di un sistema di filiera. Per promuovere lo sviluppo del territorio, garantendo la sicurezza alimentare e riducendo l’impatto ambientale e gli sprechi, sarà necessario rilanciare il tema dei distretti del cibo. Questo per valorizzare la produzione di qualità della regione Emilia-Romagna e per ridisegnare le politiche turistiche sempre più ancorate al territorio e attente ad una tutela crescente del paesaggio e del patrimonio storico-artistico. Con la manovra importanti saranno i nuovi investimenti per potenziare e modernizzare le infrastrutture e la mobilità nell'ottica dello sviluppo sostenibile. Misure che si pongono in linea di continuità rispetto ai principi del Piano nazionale di ripresa e resilienza perché consentono di prolungare anche nella seconda parte del decennio lo sforzo previsto fino al 2026 con i fondi del Next Generation Eu. Lavoriamo anche per continuare ad investire nel trasporto pubblico locale.

pER camminare insieme

Abbiamo bisogno di questo congresso pER ripartire, pER rilanciare la nostra azione politica, pER rigenerare la nostra comunità. Ci confronteremo sui contenuti per costruire pilastri solidi che siano la bussola del nostro mandato. Le sollecitazioni di questo documento saranno il punto di partenza di una discussione aperta e appassionata che costruirà la nostra agenda politica. Il congresso regionale non servirà solo ad eleggere un Segretario, bensì sarà il primo passo per la genesi di un percorso condiviso, uno slancio per guardare al futuro della nostra regione.

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