martedì 28 ottobre 2008

Il Partito democratico sul decreto 137. I tagli alla scuola del Ministro Gelmini

Ecco una lettera aperta che Alberto Pagani, coordinatore provinciale del PD ha scritto in merito al Decreto 137 proposto dal Ministro Gelmini sull’impoverimento della scuola italiana.
“Il decreto legge 137 è entrato in vigore. Quella che era una minaccia oggi è una certezza. Il Ministro Gelmini ha proposto una riforma scolastica che guarda al passato, che impoverisce la scuola, che colpisce le famiglie. E’ interessante questa azione del Governo. Per non parlare e discutere della sostanza del progetto da settimane coinvolge l’opinione pubblica in uno sterile dibattito sull’uso del grembiulino e sul voto in condotta. Azioni che non stravolgono il sistema scolastico e che non hanno ricadute radicali sulla vita della gente. Altro che grembiulino, la Gelmini taglia 87 mila insegnanti in tre anni, diminuisce le ore scolastiche, taglia le risorse agli Istituti e ci propone un dibattito sui dettagli di una piattaforma ben più articolata. Domani sera ( sabato 6 settembre) proporremo alla nostra Festa provinciale un dibattito che coinvolge la politica, il sindacato, il mondo della scuola e analizzeremo nei dettagli le ricadute che questa proposta avrà sul nostro territorio. Dalle prime stime è possibile già capire quanto la nostra scuola sarà messa in difficoltà. Proprio le elementari, che tutti i parametri europei definiscono di ottimo livello qualitativo, verranno colpite in modo deciso. E il dato sarà ancora più drammatico quando emergerà nella sua compiutezza la finanziaria e quando si paleseranno tagli radicali agli istituti che rischieranno di far chiudere le scuole della collina nella nostra provincia. Questa è la portata del decreto e della politica di Tremonti. Il Governo Berlusconi ha deciso di tagliare sulla scuola perché di importanza secondaria, questo è il dato, ed ora tentano improbabili giustificazioni pedagogiche per argomentare il senso dei tagli. Ieri il Ministro Gelmini ha detto: “Non è immettendo nella scuola più soldi e più ore che si migliora la qualità”. Testuali parole. Forse è invece certo che se si tagliano risorse e ore la qualità migliori? La situazione è drammatica. Nelle prossime settimane proseguiremo con il nostro lavoro di netta opposizione a questo decreto e a questa visione della società e dell’educazione. Ci attende una dura battaglia dentro e fuori dal Parlamento. In una società complessa come la nostra proporre il modello novecentesco dell’insegnante unico è un simbolo, e in un certo senso significa chiudersi rispetto alla pluralità del mondo che ci contamina. Il ritorno all’insegnante tuttologo non stimola la stratificazione dei saperi, non arricchisce il modello educativo, non stimola la curiosità intellettuale. L’impoverimento della scuola renderà più povera la nostra società. “ (5 settembre 2008)
Alberto Pagani Coordinatore provinciale del PD

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