lunedì 5 ottobre 2009
E' morto Gino Giugni, un riformista vero
E' morto a Roma Gino Giugni, il padre dello Statuto dei lavoratori. Genovese, nel 1969 aveva presieduto la commissione nazionale che aveva redatto il testo unico sulle tutele e i diritti dei lavoratori.
Professore di diritto del lavoro all'università di Roma, Giugni è stato anche presidente del PSI. Dottore honoris causa alle Università di Buenos Aires e di Nanterre, ha insegnato a Parigi e Los Angeles, ed è stato presidente dell'Accademia europea di diritto del lavoro. Collaboratore negli anni '60 del ministro del Lavoro Giacomo Brodolini (primo socialista ad occupare quel dicastero negli anni del centrosinistra), negli anni '80 Giugni ha presieduto le commissioni ministeriali per la riforma delle liquidazioni e sul costo del lavoro. Nel marzo del 1983 e' stato "gambizzato" a Roma dalle Brigate Rosse. Eletto senatore nelle politiche dell'83, Giugni è diventato presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama. Dall'aprile '93 al maggio '94 ricoprì la carica di ministro del Lavoro e della sicurezza sociale del governo Ciampi. Negli ultimi anni ha ricoperto tra l'altro la carica di presidente della Commissione di Garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricorda Giugni in un messaggio inviato alla famiglia, dove menziona "la vile aggressione del terrorismo brigatista che colpì gravemente il suo fisico". Per il Presidente, Giugni, oltre che un amico, "resta esempio di appassionata dedizione allo stato democratico e di assoluta coerenza e integrità. Sono vicino con affetto al dolore dei famigliari".
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