sabato 21 novembre 2009
Il flop della social card
A 12 mesi dal suo lancio – era partita ufficialmente l’1 dicembre 2008 - la carta acquisti (social card) ha raggiunto meno della metà dei "bisognosi" previsti dal ministero dell'Economia: 627.000 le richieste accolte e solo 450.000 i beneficiari attuali, di fronte a una previsione governativa di 1.300.000 persone.
La causa? Requisiti troppo stretti e procedure farraginose.
La carta acquisti è come un normale bancomat, utilizzabile "per il sostegno della spesa alimentare, sanitaria e il pagamento delle bollette della luce e del gas". Vale 40 euro al mese, caricati bimestralmente.
Gran parte delle carte sono andate al Sud Italia, con la Sicilia a farla da campione. Alcune regioni sono state fortemente penalizzate. In Veneto su 180.000 pensionati con limiti di reddito sotto i seimila euro, a gennaio erano state rilasciate solo 12.000 carte, contro le 100.000 attivate in Campania (dove i pensionati aventi diritto sarebbero 140.000).
Uno strumento caritatevole come la social card si è dunque dimostrato inefficace, per i numeri che si attestano sotto al 50% delle previsioni, e oneroso, perché la carta ha degli assurdi e alti costi di gestione.
Anche questo l’avevamo detto!
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