sabato 21 novembre 2009
Superamento del bicameralismo perfetto e diminuzione del numero dei parlamentari: già presentata in Senato la proposta del PD
Un’opposizione che sia alternativa di governo e non solo cane da guardia. L’aveva promessa Pier Luigi Bersani la notte della sua elezione a segretario del Partito Democratico. La stanno mettendo nero su bianco la capogruppo al Senato Anna Finocchiaro e il suo vice Luigi Zanda. Porta la loro firma infatti la proposta di legge che pone fine al bicameralismo perfetto e riduce sensibilmente il numero di deputati e senatori.
L’obbiettivo dei democratici è quello di trasformare una proposta unilaterale in una mozione bipartisan, condivisa da tutti gli schieramenti politici, non solo per darle maggiore spessore e quindi più concrete possibilità di diventare legge, ma anche per ribadire definitivamente che “le riforme non si fanno a colpi di ariete e con voto di maggioranza”.
Cosa cambia? Nel dettaglio il testo presentato dai senatori PD prevede la riduzione dei deputati da 630 a 506 e dei senatori da 315 a 212; la fine del bicameralismo perfetto e la trasformazione del Senato in Senato delle regioni; la ridefinizione delle competenze tra Camera politica e Senato delle Regioni. Senza contare che l’approvazione del nuovo assetto comporterebbe la preparazione di una legge elettorale da adattare al nuovo Senato.
"C'e' un impulso del Pd sul tema delle riforme vere che mostra di dare qualche frutto. Si dimostra – afferma il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani - che quando si parla di superamento del bicameralismo, riduzione del numero di parlamentari e di una riforma della Costituzione che non ne tocchi lo spirito e le parti fondamentali, noi siamo pronti non solo a discutere ma a far valere le proposte che abbiamo già presentato con la mozione firmata da Finocchiaro e Zanda".
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