domenica 17 gennaio 2010
Il nucleare delle bugie
Il governo, già in campagna elettorale, imbroglia i cittadini rifiutandosi di dire dove vorrà realizzare le centrali nucleari: una scelta impopolare che viene rimandata a dopo le elezioni.
Il governo ha deciso di tenere nascosta la lista dei siti dove sorgeranno le centrali nucleari volute da Scajola e da Berlusconi. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito interrogato durante il question time alla Camera da Ermete Realacci sull'esistenza di possibili siti nucleari, dapprima ha temporeggiato, poi si è rifiutato di dare informazioni.
Non conviene dirlo adesso, meglio rimandare il dove, il come e il quando parlare di nucleare al giorno dopo l'esito delle urne. E’ una furbizia, una delle tante a cui ci ha abituato la destra.
“Sui siti il Governo mente”, ha affermato Ermete Realacci. “La realtà è che si vogliono superare le elezioni regionali, negando ai cittadini, che con il referendum avevano detto di no al nucleare, la possibilità di fare di questo un punto di valutazione dei candidati in lizza. E magari Berlusconi e Scajola, come hanno già fatto in precedenti occasioni, in ogni regione che visiteranno in campagna elettorale rassicureranno che quello non sarà il sito dove costruire una centrale nucleare. E’ uno stratagemma per aggirare il confronto democratico che il Partito Democratico ritiene inaccettabile”.
“Smaschereremo questo imbroglio nei confronti degli italiani” ha proseguito Realacci. “La soluzione ai problemi energetici del paese non è un ritorno al nucleare che, a questo stato di tecnologia comporta costi elevati, tempi molto lunghi, problemi legati allo smaltimento delle scorie radioattive, ma un forte investimento in efficienza, risparmio energetico, innovazione tecnologica, fonti rinnovabili per affrontare le sfide che abbiamo davanti oltre ad accompagnare, aiutare, sostenere le scelte di imprese, istituzioni, cittadini che consentono di migliorare la qualità della nostra vita e la competitività della nostra economia, cogliendo le opportunità offerte dalla green economy”.
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