martedì 12 gennaio 2010

La microzonazione sismica indica che il territorio casolano, grazie al substrato roccioso, non è zona a elevato rischio sismico


Il Piano Strutturale (PSC) dei Comuni dell'area faentina, che è in fase di definitiva approvazione, contiene dati e informazione sul territorio di estremo interesse. Tra questi la microzonazione sismica realizzata attraverso una serie di impegnativi sondaggi del sottosuolo per stimarne la qualità e valutare l'entità dell'amplificazione delle onde sismiche provocate da una scossa di terremoto. L'amplificazione, infatti, varia a seconda della composizione del terreno: il terreno roccioso trasmette i movimenti senza "interferenze" mentre il terreno molle, argilloso, può entrare in 'risonanza' e ampliare le onde telluriche.
"A Casola Valsenio - ha dichiarato a Il Resto del Carlino il geologo Stefano Marabini - il substrato è roccioso, quindi rigido, e l'amplificazione è nulla". Questa caratteristica è comune a tutto il territorio casolano, a differenza di Brisighella dove le zone con valori come Casola sono solo quelle a sud. A Riolo Terme il substrato non è molto rigido per la presenza di argille 'lente'.
Il Piano strutturale dei Comuni dell'area faentina è uno dei pochissimi che ha avviato il piano di microzonazione sismica.

(dal sito del Gruppo consiliare "Uniti per Casola")

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