venerdì 27 agosto 2010

Canti e preghiere per sopravvivere. Prime immagini dei minatori intrappolati


Diffuse in Cile le prime immagini dei 33 minatori bloccati a 700 metri di profondità. La tv pubblica Tvn ha trasmesso brevi frammenti di un video, la cui versione integrale dura 45 minuti ed era stata già mostrata ai familiari. Le immagini sono state filmate da una microcamera arrivata sottoterra tramite una sonda. I minatori sono apparsi in discrete condizioni. Nel rifugio in cui si trovano la temperatura si aggira sui 32 gradi. «Qui ci siamo organizzati bene», ha detto uno degli uomini intrappolati, a torso nudo e con la barba incolta, mostrando una cassetta di pronto soccorso dotata di alcol, medicinali, deodorante e dentifricio. Inquadrati anche l'angolo in cui i lavoratori pregano e quello in cui si lavano, la mensa e persino un tavolo da gioco. I minatori hanno salutato tutti, in particolare i familiari e quelli che sono al lavoro per liberarli e per aiutarli, e alla fine hanno cantato l'inno nazionale. «Il minatore di oggi è un minatore del quale potete andare fieri», ha detto uno di loro.
I lavoratori sono stati informati che per scavare un pozzo che permetta di riportarli in superficie occorreranno da uno a quattro mesi. Domenica o lunedì arriveranno in Cile quattro esperti della Nasa: dovranno consigliare i soccorritori sulle tecniche di sopravvivenza in spazi limitati per lunghi periodi. Ieri frattanto il giudice del tribunale di Copiapò (la località dove si trova la miniera) ha ordinato il congelamento di 1,8 milioni di dollari della società San Esteban, proprietaria della miniera San Josè. Il magistrato ha accettato la richiesta di un avvocato che rappresenta 26 delle 33 famiglie degli operai. Il gruppo minerario ha dichiarato nei giorni scorsi di essere sull'orlo del fallimento a causa dell'incidente e di non poter più pagare gli stipendi ai minatori

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