giovedì 24 febbraio 2011

In difesa della castanicoltura, un programma di lotta biologica alla “vespa cinese”

I Comuni dell’Unione montana hanno organizzato il 22 febbraio, nella sede di Fognano, un incontro per definire le strategie di contrasto alla diffusione della “vespa cinese” (Cinipide del castagno) nei castagneti del nostro territorio.
Oltre ai rappresentanti dei Comuni, erano presenti i rappresentanti della Provincia di Ravenna, del Corpo Forestale dello Stato, delle Organizzazioni professionali agricole, del Consorzio dei castanicoltori “Tre Valli”. Nell’occasione i tecnici del Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna hanno illustrato le caratteristiche biologiche dell’insetto, le implicazioni di ordine ecologico e le possibili ricadute economiche sulla produzione di castagne e marroni.
Nel dibattito sono stati esaminati gli aspetti normativi, le prescrizioni fitosanitarie, le indicazioni tecnico-operative per i castanicoltori ed è stato chiarito che per il controllo delle infestazioni si fa affidamento sull’applicazione di sistemi di lotta biologica con la progressiva introduzione nell’ambiente di un antagonista parassitoide specifico (Torymus sinensis).
Il programma di intervento prevede una capillare opera di informazione verso gli operatori del settore e l’individuazione di un castagneto che, per ubicazione e caratteristiche vegetative, risulti adatto per un primo rilascio di parassitoidi da effettuarsi entro la primavera 2011. L’impegno poi, nel medio periodo, è quello di attivare un progetto complessivo di lotta biologica contro i principali fitofagi del castagno.

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