Un po’ di sarcasmo a buon mercato, una punta di disprezzo: questo il modo con cui anche il PdL casolano aveva liquidato il valore e il significato delle “elezioni primarie” che il PD e il centrosinistra hanno indicato come lo strumento di selezione delle candidature alle cariche istituzionali (…e nel caso del PD anche per l’elezione del Segretario nazionale e dei Segretari regionali).
Lo strumento “primarie” è certo migliorabile ed è certamente vero che in alcuni casi i candidati del PD sono stati battuti da candidati indipendenti o indicati da altri partiti del centrosinistra. La democrazia prevede che si possa vincere o perdere, dov'è la stranezza?
Ma in tutti i casi hanno deciso gli elettori con una partecipazione comunque ampia, certamente molto più ampia di quanto possa accadere nel chiuso di una stanza, tra poche persone. E in tutti i casi, che fosse un candidato del PD o di un altro partito a prevalere, chi ha vinto le primarie è sempre stato sostenuto dal PD.
Da questo metodo non torniamo indietro. Le primarie, la partecipazione democratica di elettori e iscritti per scegliere i candidati a Sindaco o a Presidente, è un'opportunità che il PD mette a disposizione dei propri iscritti e elettori, ed è parte dell’identità, del modo di essere del Partito Democratico e della sua concezione della politica.
Lo spettacolo che il PdL sta dando, invece, è ben diverso. A Ravenna il PD e il centrosinistra hanno un candidato Presidente della Provincia, Claudio Casadio, indicato con il voto di 15.000 persone. A Bologna il centrosinistra e il PD hanno un programma condiviso e un candidato a Sindaco, eletto con il voto di migliaia di elettori e elettrici.
Il PdL a poche settimane dal voto non solo non ha ancora un candidato nella Provincia di Ravenna e nel Comune di Bologna, ma a Bologna ne ha segati almeno una dozzina, a partire da Mazzuca, Cazzola, ecc.
E miglior figura non la sta certo facendo la Lega Nord, che non ha saputo proporre ancora nulla.
Ma la domanda che viene spontaneo rivolgere a questi “liberali” e campioni di democrazia, è… chi deciderà il candidato Presidente della Provincia di Ravenna e il Sindaco di Bologna del centrodestra? Alcuni notabili nel chiuso di una stanza? O il capo, che da Roma o da Arcore imporrà un nome? Ma ai vostri elettori quando avrete il coraggio e la decenza di chiedere qualcosa?
Ecco, anche in questo caso non è certo il centrodestra che può darci lezione.
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