"Sento parlare di dialogo - dice Pier Luigi Bersani, a proposito della "controriforma" della giustizia approvata dal Consiglio dei ministri - ma dialogo è una parola fumosa. Se devo fumare fumo il Toscano. C'è il Parlamento, siamo lì, discutiamo lì".
"Noi - dice Bersani - non siamo d'accordo con i contenuti di questa riforma per un motivo molto semplice: questa riforma porta in mano della maggioranza e del Governo un pezzo essenziale dell'esercizio della Giustizia. In più non siamo d'accordo nel tirare una palla nel vuoto per due anni e mezzo mentre la Giustizia per i cittadini soffre ed ha bisogno di riforme concrete".
Per Bersani serve intervenire sulla "giustizia civile, l'organizzazione giudiziaria, sulla durata dei processi per i cittadini, sul codice penale da riformare, sulle stesse responsabilità dei magistrati; tutte cose sulle quali abbiamo proposte che sono in parlamento: se si vuol discutere partiamo da lì".
"Credo - ha aggiunto Bersani - che il tema giustizia sia stato preso in ostaggio da Berlusconi per esigenze personali e, adesso, anche per esigenze politiche. Cioè sollevare scontri su temi che non riguardano la vita dei cittadini ma che servono a lui per mettersi al centro del ring".
(LEGGI LA PROPOSTA DEL PD PER LA GIUSTIZIA)
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