sabato 21 maggio 2011

E a Milano il PD riscopre la sua forza

Mentre siamo è ancora forte la scossa per il risultato di Giuliano Pisapia a Milano, di straordinaria portata locale e nazionale, è comunque bene leggere un ulteriore dato di grande rilevanza e significato che è quello relativo alla forte affermazione del Partito democratico.
Se si guarda ai soli voti di lista, infatti, il PD ha ottenuto il 28,63% dei voti, poco al di sotto del 28,74% dei voti del PdL; il differenziale in valore assoluto tra i voti di lista tra PdL e PD è di soli 671 voti.
Il dato complessivo vede, rispetto alle regionali di poco più di un anno fa (quelle immediatamente comparabili sia per numero di votanti che per la presenza dei simboli dei nuovi partiti) il Partito democratico e SEL in crescita; il PdL, Lega Nord e Udc in calo.
In particolare il PD rispetto ai voti di lista alle regionali 2010 (solo comune di Milano) cresce di 35.436 voti, se vogliamo il confronto anche con le politicamente lontanissime elezioni comunali del 2006, con la Lista Ulivo d'allora, il differenziale è di 37.236 voti in più a queste elezioni.
SEL aumenta, quasi raddoppia, i propri voti da 13.076 a 28.016. Un risultato rilevante che può essere associato alla novità del fenomeno e al traino del candidato sindaco.
Il PdL invece perde, rispetto alle regionali del 2010, 13.674 voti. Ancor più netto il calo se rapportato alle comunali del 2006 dove la sola Forza Italia aveva 194.995 voti, il differenziale (solo su Forza Italia) è di –23.773 voti. Se invece sulle comunali 2006 si calcolano i voti relativi a Forza Italia + Alleanza nazionale, la differenza è addirittura di –75.574 voti. Un abisso, pare davvero si possa dire: la fine di un’epoca senza esagerare.
La Lega Nord rispetto alle regionali 2010 accusa una perdita secca nel voto di lista di 17 mila voti.
L’UdC ha invece una perdita di 3.497 voti di lista.
E' l'insieme di questi dati che spiega i risultati di queste elezioni per le quali ciascun commento inizia con "è la prima volta": è la prima volta dal 1997 che il candidato del centrosinistra va al ballottaggio, è la prima volta che PdL e PD hanno gli stessi voti e soprattutto è la prima volta in assoluto nella storia di Milano che il centrosinistra vince in tutte le 9 zone della città, compresa la sempre inarrivabile Zona 1, il Centro Storico.
Il risultato del PD a Milano, si somma a quello straordinario di Fassino a Torino e di Bologna, per diverse ragioni. I toni di certi commentatori cerchiobottisti cercano infatti di oscurarlo cominciando ad avvalorare la tesi di una "deriva"di estrema sinistra che toglierebbe valore nazionale al risultato. Si rafforza viceversa la scelta bipolare all'interno della quale il PD cresce ed è così largamente maggioritario da garantirne il saldo asse riformista. In secondo luogo l'opposizione fatta in questi anni dal PD in Consiglio Comunale e in città ha preparato il terreno alla nuova proposta, e di questo va dato atto ai consiglieri uscenti peraltro tutti premiati dal consenso. Infine il PD è stato premiato dagli elettori per la coerenza tra la scelta delle primarie e il rispetto dei suoi risultati, insomma per il sostegno pieno a Pisapia. Così infatti si spiega lo straordinario risultato del capolista Boeri, che ha raccolto 12.800 preferenze, la metà circa di quelle di Berlusconi, che se ne aspettava almeno 53.000
È questa forza che permetterà a Pisapia di rivolgersi nei prossimi giorni agli elettori per chiedere il voto al ballottaggio come Sindaco di tutti i milanesi, di superare i tanti ostacoli che gli metteranno davanti, di vincere l'ultima, più importante sfida.

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