sabato 18 giugno 2011

Berlusconi ha messo in ginocchio l'Italia. Serve un piano di rilancio per la crescita economica

Era già stata la recente indagine dell'ISTAT a mettere in evidenza il fallimento delle politiche economiche del Governo Berlusconi, che hanno trascinato l'Italia al ruolo di fanalino di coda dell'Europa. Caduta del tasso di occupazione, soprattutto giovanile; e un tasso di crescita di gran lunga lontano da Francia e Germania. Ieri, come una tegola, l'agenzia statunitense Moody's ha fatto sapere in una nota che intende collocare il rating Aa2 dell'Italia sotto revisione in vista di un possibile downgrade (declassamento). Il rating è lo strumento più utilizzato dai mercati finanziari per valutare il rischio di default (insolvenza) di uno Stato, e quindi per valutare il grado di affidabilità dei titoli di debito (BOT, BTP, CCT, CTZ) che un Paese emette per finanziarie il debito e il deficit. Il fatto che una delle principali agenzie internazionali di rating comunichi ufficialmente un possibile declassamento del rating, significa che è calata pesantemente la fiducia dei mercati internazionali nel Governo del Paese. Con possibili danni all'economia e alla tenuta del bilancio. Sono urgenti riforme economiche che mettano in primo piano la crescita economica, un piano per il rilancio del lavoro e della competitività delle imprese, che riducano le disuguaglianze distributive di reddito e sociali che il Governo Berlusconi ha portato ai livelli del sud-America. Il PD è pronto a fare la propria parte, avendo presentato già ad Aprile un progetto alternativo per la crecita. Altro che leggi ad personam, altro che festini, altro che Scilipoti. All'Italia serve ben altro, e gli italiani lo hanno capito. E bene!              

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