lunedì 22 agosto 2011

Primi effetti della manovra: nei sondaggi il PdL crolla al 22% e la Lega Nord al 7%

Terremoto politico-elettorale sul centrodestra. La manovra anti-crisi del governo ha inciso pesantemente sul Popolo della Libertà e sulla Lega. Ad affermarlo è il presidente dell'istituto di sondaggi SWG, Roberto Weber. "Gli italiani - spiega il decano dei sondaggisti - non hanno capito quasi nulla. Hanno sentito tante cose contraddittorie e sono rimasti colpiti dalla dichiarazioni di Montezemolo, secondo il quale l'esecutivo avrebbe dovuto tassare 'noi ricchi'. Non solo. Sulle pensioni c'è una netta divaricazione all'interno della maggioranza. Una coalizione che non tiene insieme l'interesse generale e che la pagherà pesantemente".

I tagli agli enti locali? "Sono un provvedimento che si fa sentire dopo, nel tempo, non c'è una percezione immediata. Su altre cose Pdl e Lega non sono riusciti a fare massa critica e a spiegare la capacità risolutiva dell'intervento. Il tutto dopo aver negato la crisi perfino in Parlamento".
Il risultato di tutto ciò? Le previsioni di Weber sono pesantissime: "Se si votasse in questo momento, il PdL non prenderebbe più del 22-25%, mentre la Lega Nord si attesta tra il 7 e il 9%. . Il Partito Democratico si attesta attorno al 25% e in caso di elezioni sarebbe il primo partito, anche perché gli scandali come quello di Penati sono molto sfumati".
Weber segnala poi che c'è grande indecisione e possibilità di successo per chi scegliesse di entrare in campo. Montezemolo? "Se scendesse in politica adesso farebbe danni a tutti, soprattutto al centrodestra. Nelle ultime Amministrative il 'terzo polo' è andato benissimo nelle città piccole (tra il 14 e il 19%). Con Montezemolo leader potrebbe arrivare tranquillamente sopra il 20%".

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