Dopo il vertice di Arcore la manovra, secondo il segretario del PD Pier Luigi Bersani, «non solo non è migliorata, ma è peggiorata nel senso dell'equità e nel senso della tenuta dei conti, perché i conti non tornano».
Tuttavia, ha precisato il leader del PD, per capire come è cambiata la manovra «bisogna essere dei rabdomanti perché non abbiamo visto nessun emendamento, quindi sto anch'io a quello che ho letto sui giornali. Si è veramente passato il limite. Mi è stato detto che andare a prendere i soldi da chi li ha portati illecitamente all'estero sarebbe stata la rottura di un patto, mentre invece rompere il patto con chi ha fatto il militare servendo il paese o con chi coi soldi suoi si è riscattato la laurea andrebbe bene. È un concetto di giustizia che fa rabbrividire», conclude il segretario del PD.
BERSANI, NEL MONDO PENSANO A ITALIA SENZA TIMONE
«Chi ci guarda nel mondo pensa che la barca è senza timone e francamente si fa fatica a dargli torto». È l'opinione di Pier Luigi Bersani, segretario del PD, che ne ha parlato a Modena dove è intervenuto per partecipare alla festa dell'Unità. Il riferimento è alla manovra dove, secondo Bersani, «siamo da capo, siamo nella confusione totale».
CASO PENATI: FATTI TUTTI I PASSI INDIETRO
L'ex presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, «ha fatto tutti i passi indietro che poteva fare» e «pur in una vicenda dolorosa, io credo che si vedrà la differenza». Così il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, da Modena commenta la lettera di oggi di Penati, «una lettera che dice 'non mi nascondo dietro la prescrizione, rivendico l'innocenza, lasciate fare alla magistratura'», osserva Bersani. «Spero che l'attenzione dei commentatori ora si rivolga a Berlusconi, Scaiola, Verdini: come si stanno comportando? Hanno fatto i passi indietro?», aggiunge. «Noi abbiamo un altro modo, presunzione d'innocenza sí, ma passo indietro - afferma - e tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge. Finché non cambia la Legge, è uguale per un immigrato come per un amministratore o un deputato».
SPERO CHE REFERENDUM SIA UNO STIMOLO
«Sostengo la nostra legge, spero che il referendum possa essere uno stimolo: se non ci si arrivasse, meglio il referendum della 'porcata', ma penso che io o gli altri segretari del partito dobbiamo lasciar lavorare la società civile». Dalla festa nazionale del PD dedicata alla scuola, a Modena, il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, è tornato a ribadire la propria posizione rispetto al referendum sulla legge elettorale, rispondendo così a chi gli chiedeva se firmerà o meno per il referendum, ricordando anche al segretario PD la firma già espressa da Romano Prodi e l'invito al partito a decidere da parte di Arturo Parisi. «Abbiamo già deciso - ha risposto Bersani - il PD sulla legge elettorale ha un risposta positiva, poi c'è un ruolo dei partiti e c'è un ruolo dei movimenti della società civile. Quindi - ha sottolineato - benissimo che i promotori del referendum facciano il loro mestiere, benissimo che i cittadini firmino, compresi esponenti e militanti del PD, i segretari dei partiti non ci mettano il cappello e via via il tema sarà svolto. Noi - ha detto ancora Bersani - stiamo chiedendo l'immediata calendarizzazione in Parlamento della riforma elettorale». Bersani ha poi concluso: «quando sarà ora di combattere, se il PD decide di dare una mano i risultati si vedranno come si sono visti in passato».
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