mercoledì 25 gennaio 2012

Anche Beppe Grillo, come la Lega Nord, contro la cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia

Dopo la Lega Nord anche Beppe Grillo. Il comico genovese e “titolare” del M5S ha criticato la campagna “L’Italia sono anch’io” sostenuta dal PD e da un vasto arco di associazioni e organizzazioni di orientamento laico e cattolico, per concedere la cittadinanza sulla base dello ‘ius soli’ ai figli di immigrati nati in Italia.
“E’ senza senso” ha scritto sul suo blog. “O, meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall’altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della liberalizzazione delle nascite”.
'Ho visto la dichiarazione di Beppe Grillo, mi pare che abbia preso un abbaglio vero”. Graziano Delrio, presidente dell'Anci, nonché presidente del comitato che sostiene la campagna 'L'Italia sono anch'io' per la proposta di legge sulla cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia, risponde secco a Grillo.

'Non c'e' nessun buonismo - dice Delrio - a parte che essere buoni non e' un difetto. Qui c'e' solo da adattare la normativa italiana alle regole di tutti i paesi d'Europa”.
“Grillo ha la preoccupazione e la paura che questa proposta di legge serva a distogliere dai veri problemi? Ma se la politica non parla di immigrazione nel terzo millennio, in un Paese dove gli immigrati versano all'Inps 11 miliardi di euro, se non parla di ambiente, di sostenibilità, di che cosa si deve occupare?"
Delrio vuole però parlare con Grillo. “Proverò a chiamarlo, gli dirò di provare ad ascoltare le voci e incrociare i volti dei ragazzi che si sentono italiani e scoprono a 18 anni di essere stranieri magari perché hanno trascorso una settimana dai parenti. Il confronto con loro vale più di tutte le teorie e del politichese in cui è caduto anche Grillo”.

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