martedì 7 febbraio 2012

Io, Casola, il PD e l’anno che è iniziato


Intervista a Massimo Barzaglia, segretario del PD casolano
 
Si è appena concluso un anno, il 2011, che ha visto il PD di Casola promuovere numerose iniziative e impegnato a sostenere e a condividere l’attività dell’Amministrazione Iseppi e del gruppo consiliare “Uniti per Casola”. Un anno che ci consegna una profonda crisi economica e finanziaria a livello nazionale - lascito pesante della gestione berlusconiana del governo – con inevitabili ricadute a livello locale. Di tutto questo, dell’attività svolta e degli impegni prossimi dei democratici abbiamo parlato con Massimo Barzaglia, il segretario del PD casolano.


Qual è il bilancio che puoi trarre dell’attività svolta dal PD nel 2011? Cominciamo con l’attività politica…
L’anno appena concluso ci ha visti impegnati in varie e differenti attività politiche, di respiro locale ma anche con risvolti sul piano sovracomunale e nazionale. Ci stiamo impegnando per fare del PD un importante punto di riferimento dell’elettorato democratico e riformista del centro-sinistra casolano, agendo sul piano politico e toccando allo stesso tempo le sfere culturali e sociali, che ritengo siano parti importanti e integranti dell’agire politico. Abbiamo affrontato e approfondito pubblicamente varie tematiche: la celebrazione per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la campagna elettorale per le elezioni Provinciali, la campagna referendaria di giugno, i passaggi che hanno portato alla nascita dell’Unione dei Comuni della Romagna Faentina, la crisi del governo Berlusconi e l’appoggio al governo Monti, le proposte del PD per una manovra economica più giusta ed equa . A questo – naturalmente – vanno aggiunte le costanti attività, le iniziative e le proposte per la nostra comunità casolana, che svolgiamo nel contesto sociale come partito, e nel consiglio comunale con il diretto impegno nel gruppo di maggioranza Uniti per Casola a sostegno dell’amministrazione Iseppi.  A fronte di questo ritengo che il bilancio della nostra attività sia stato positivo. 

Poi c’è il lavoro di comunicazione? Come ha lavorato il PD per fare conoscere le sue proposte e promuovere il confronto politico?
La comunicazione – come indicato nella relazione politico-programmatica presentata unitamente alla mia candidatura a segretario nel settembre 2009 – deve e dovrà essere un importante mezzo a disposizione del nostro circolo. Chiesi un taglio popolare della nostra comunicazione, evitando eccessi sintattici che – in tempi non lontani – avevano portato, sul piano nazionale, una certa sinistra riformista a essere autoreferenziale, salottiera, su un livello di analisi e di proposta lontano dal sentore comune. Indicai anche di sviluppare e sperimentare varie forme di comunicazione che potessero raggiungere tutti i cittadini. Abbiamo rinnovato e potenziato la nostra pagina web, siamo presenti in facebook, utilizziamo le mail e la posta per le comunicazioni agli iscritti e/o elettori, redigiamo e spediamo due volte all’anno a tutte le famiglie di Casola Valsenio il nostro periodico “I Democratici per Casola”, aggiorniamo la bacheca dinanzi al nostro circolo, inviamo comunicati web agli organi di stampa, diffondiamo volantini nei locali pubblici per promuovere le nostre iniziative; ultimamente abbiamo proposto anche alcune video-interviste. Aggiungo anche la nostra Festa Democratica, che oltre all’aspetto ludico e gastronomico che la caratterizza, stiamo utilizzando come genuino e rispettoso mezzo di comunicazione. Stiamo cercando di promuovere una comunicazione che – seppur col senso critico di denuncia e di contro-proposta che caratterizza la politica – sia allo stesso tempo dialogante e informativa. Penso che il confronto nel merito delle questioni misuri il grado di civiltà e di democrazia di un Paese. Fare conoscere le proposte, le idee e le iniziative è anche un segnale limpido e trasparente di apertura, che permette di agevolare il dialogo. Questo abbiamo cercato di fare negli ultimi due anni e mezzo.      

Sul versante del governo locale, quali sono state secondo il PD le principali realizzazioni?
Innanzitutto è bene precisare che sono stati mantenuti tutti i servizi fondamentali per i cittadini, non agendo sulla leva delle entrate. In un paese come il nostro, per la sua specifica struttura socio-demografica, è indispensabile un sistema di welfare che garantisca elevati livelli qualitativi nei servizi socio-sanitari. A fianco di questo impegno è aumentata l’attenzione verso i più giovani. Sono stati promossi progetti, investimenti e idee per le nuove generazioni del nostro paese, che svariano dalla scuola, all’attività extra-scolastica e aggregativa, al divertimento e allo sport. In questo contesto si inserisce una nostra proposta, quella di creare una carta delle giovani opportunità, per dare evidenza a quanto possono beneficiare i bambini e i ragazzi del nostro paese. Un altro aspetto importante è stato quello di sostenere e valorizzare l’associazionismo, quel patrimonio che da sempre appartiene alla nostra collettività, e che determina quel capitale sociale che – interponendosi fra pubblico e mercato – valorizza e promuove la partecipazione anche nei settori decisionali di una società. L’amministrazione comunale – seguendo l’indirizzo delle precedenti amministrazioni – ha poi proseguito una politica ambientale ed energetica innovativa e virtuosa. Questi, in sostanza, sono i tratti che caratterizzano i nostri principali valori di riferimento: solidarietà, coesione sociale, sviluppo sostenibile, ambiente e investimenti sui giovani. Nel merito delle scelte, come PD, ci siamo sempre confrontati proficuamente con le forze politiche e le singole personalità che con noi compongono il gruppo di maggioranza Uniti per Casola.

Quali sono gli obiettivi amministrativi sui quali secondo il PD il Comune deve concentrare maggiormente il proprio impegno?
In due parole: crescita economica. In due frasi: evitare che i giovani casolani vadano a vivere altrove e fare in modo che sempre più persone investano a Casola Valsenio, in termini di tempo, capitali e idee. Le politiche economiche e sociali dovranno essere ancorate a questi obiettivi, fra loro interdipendenti. Innanzitutto pensiamo che occorre adeguare la Strada Provinciale 306, per ridurre materialmente e mentalmente quella distanza che ci separa dai principali agglomerati urbani. Sono i giovani, le forze più dinamiche e attive, che lasciano Casola Valsenio per opportunità di lavoro altrove. A fianco di questo occorre promuovere politiche abitative vantaggiose per i giovani, sia per le nuove costruzioni, sia per gli affitti. Occorre poi supportare il tessuto economico del nostro paese, ora essenzialmente basato sul comparto agricolo, il settore che probabilmente subirà maggiori cambiamenti nel prossimo decennio vista la minore protezione che potrà garantire la PAC, come progressivo effetto dell’apertura commerciale imposta all’UE in sede internazionale. Servono anche altri progetti, per evitare che il nostro paese si allinei alla sussistenza. Occorre  investire per aumentare i flussi turistici e le presenze nel nostro territorio, valorizzandone le peculiarità con una progettualità e un sistema di servizi che vadano ben oltre il singolo evento. I recenti investimenti dell’amministrazione comunale, la nascita del Parco della Vena del Gesso Romagnola, unitamente al fenomeno della speleologia, possono creare nuove opportunità. Dobbiamo inoltre verificare la possibilità di attrarre investimenti, pubblici e privati, nel settore dei servizi, anche con agevolazioni e sussidi. Nei grandi e anarchici flussi dell’economia globale non conta saper fare un po’ di tutto: bisogna invece creare la propria differenza, renderla riconoscibile all’esterno, e valorizzarla nelle filiere. Nel mondo del globalismo e della rete, centro e periferia si possono riavvicinare annullando le distanze. Queste sono alcune idee che pensiamo valga la pena sviluppare, e che potranno essere l’agenda politica per il prossimo decennio. Lo vogliamo fare insieme al mondo dell’economia, per questo nei prossimi mesi organizzeremo un Forum dell’economia casolana, dove metteremo al centro dell’attenzione i problemi e le prospettive della nostra economia con un orizzonte di medio-lungo periodo.    

E per il nuovo anno, quali obiettivi politici si darà il Circolo casolano del PD? Ci sono novità in vista?
Continueremo a lavorare per perseguire i nostri obiettivi principali, che consistono nel fare del nostro partito un serio e credibile interlocutore politico nel contesto sociale e istituzionale della nostra comunità. Personalmente - come ho già detto in altre diverse occasioni - credo che i partiti possano ancora essere un importante fattore di sviluppo civile, sociale ed economico, ma occorre ridisegnarne l’ossatura. Ritengo che il problema della credibilità della politica non sia solo italiano, ma in generale europeo, e ha radici negli anni 70’. Dopo la caduta del sistema di Bretton Woods (1971) - che nel primo dopoguerra aveva guidato e sostenuto la stabilità monetaria e finanziaria - si è eroso quel sistema di protezione sociale, tipico del welfare europeo, che rappresentava il compromesso fra rivendicazioni sociali e la nuova apertura finanziaria e commerciale: il così detto liberalismo imbrigliato. E’ nato un intreccio sempre crescente e intenso fra economia e politica, dove la prima ha preso il sopravvento sulla seconda, sino a dettare l’agenda. Sono diminuite le possibilità per gli Stati, ma soprattutto per gli attori politici, di rappresentare efficacemente le istanze sociali, e la politica è divenuta un sottoprodotto dell’economia, e allo stesso tempo è aumentato a dismisura il debito pubblico. Penso pertanto che sia necessario ristabilire un nuovo ruolo della politica, per dare voce, partecipazione e rappresentanza democratica ai cittadini. Si può fare mettendo in primo piano le idee, i contenuti, i valori, intrecciando alla politica anche gli aspetti sociali, economici, storici e ambientali di una comunità. Venendo a noi, le nuove linee politiche saranno sempre più estese al nuovo perimetro rappresentato dall’Unione dei Comuni della Romagna Faentina. Per questo pensiamo che sia necessario un maggiore coordinamento dei circoli PD dei sei Comuni che compongono l’Unione. Abbiamo già messo all’attenzione dell’attuale coordinatore comprensoriale le nostre proposte per organizzare, strutturare e rafforzare il Partito Democratico sulla base dei nuovi assetti di governo locale. Questo sarà senza dubbio un aspetto su cui, nel nuovo anno, saremo chiamati a lavorare e contribuire con le nostre idee. Infine, come obiettivo di medio termine, vorrei proporre al circolo un’idea che già da tempo ho in mente. La creazione di un centro studi, aperto al contributo di tutte le espressioni e le singole personalità del riformismo della valle del Senio, che stimoli e favorisca il dibattito politico, storico, culturale ed economico; che realizzi anche una banca dati aggregando i vari indicatori e dati che oggi sono reperibili in forma disgiunta. Qualcosa, insomma, che possa ripercorrere l’esperimento di quello che fu “Il Senio” - di cui quest’anno ricorre il 30° anniversario dalla nascita - seppur con differenti obiettivi e finalità; ma che sappia aggregare espressioni di differente provenienza e residenza.   




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