venerdì 30 marzo 2012

Caccia F35, il governo si tiri fuori da questa spesa assurda

Forse mai come in questo momento di crisi economica risalta in tutta la sua inutilità e distanza dalla società, ma anche dalle vere esigenze della Difesa, la necessità di spendere 15 miliardi di euro in aerei da combattimento.
Il disastro economico provocato dal Governo Berlusconi-Bossi-Tremonti ha costretto il nostro Paese in una situazione drammatica.I  cittadini stanno affrontando grandi sacrifici, il livello di servizi e welfare nel Paese è mediamente basso, ed è quindi più che lecito (!) chiedersi a cosa serva e a chi serva acquistare dei nuovi e costosissimi aerei militari (Caccia F35).

Il Governo, grazie alle pressioni di una parte del mondo politico e dell’associazionismo ha già deciso un primo ridimensionamento, con un taglio di 30 o 40 velivoli. Noi diciamo che ancora non basta: si dovrebbe invece cancellare completamente un programma che nel suo travagliato percorso è stato costellato di problemi, ritardi, sprechi e con un prezzo previsto per il costo finale di ciascun velivolo costantemente in crescita, e che complessivamente finora é costato 2,7 miliardi, e la cui stessa utilità per il nostro sistema di Difesa è assai dubbia. Il Governo tiri fuori l’Italia da questa spesa folle, perché con 15 miliardi di euro si potrebbe ad esempio, mettere in sicurezza le oltre 13mila scuole italiane che non rispettano le norme antisismiche e quelle antincendio o concorrere al finanziamento di un vasto programma di opere pubbliche da affidare ai Comuni, creando dunque nuove opportunità per le imprese e nuovi posti di lavoro.

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