lunedì 12 marzo 2012

Sulla RAI Passera cede al ricatto di Berlusconi. Il PD non parteciperà alle nomine

Con una lunga intervista pubblicata ieri da Il Sole 24 Ore, il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, ha annunciato di fatto che il governo dei tecnici accontenterà Silvio Berlusconi e non farà la riforma della governance della Rai. «Alle nomine del nuovo consiglio, essendo tra un mese, si arriverà con la governance attuale», perché, ha spiegato il ministro dello Sviluppo, «non ci sono né i tempi, né i modi» per cambiare i criteri di nomina dei vertici secondo la legge Gasparri.

Il Cda di viale Mazzini scade il 28 marzo, ma può reggere per l`ordinaria amministrazione fino all`approvazione del bilancio entro giugno (che però il governo sembra voglia accelerare). Il governo cede così al ricatto di Berlusconi, del Pdl e della Lega (che sulla Rai ragiona come vecchia maggioranza), considerato che lo stesso premier Mario Monti aveva annunciato all’inizio dell’anno l’impegno a un intervento più approfondito, di riforma.
Una frenata, insomma, dopo il rifiuto di Alfano a partecipare al vertice con Bersani e Casini la settimana scorsa, in parallelo con le minacce di licenziamenti poste dal presidente Mediaset Confalonieri sull`asta delle frequenze. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani non fa passi indietro, invece, rispetto al proposito di non partecipare alle nomine con i criteri della Gasparri: «Da più di un anno chiediamo di discutere della governance Rai in Parlamento», ha commentato Matteo Orfini, responsabile cultura e informazione del Pd, che ricorda come la proposta democratica potrebbe «trovare rapidissima approvazione» se fosse posta su una delle possibili «corsie preferenziali» in commissione, se «non si vuole subire il veto e l`ostruzionismo del Pdl». Se invece non cambierà nulla «non parteciperemo» alle nomine in commissione di Vigilanza, è la linea del Pd che punta, come si dice, a far esplodere le contraddizioni in seno al governo se davvero venisse fuori un Cda monocolore votato da Pdl e Lega (che pure è all`opposizione e Maroni reclama la presidenza Rai).

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